È morto Antonio Cantalamessa. Il figlio: papà ha raggiunto Almirante

30 Mag 2017 10:53 - di Redazione

Un uomo leale. Ma soprattutto un amico. Lutto nel mondo della destra campana e italiana: è morto all’età di 77 anni Antonio Cantalamessa, già parlamentare europeo per il Movimento sociale italiano. Attivissimo consigliere comunale a Portici, città cui era molto legato, e combattivo consigliere regionale, dedito con impegno disinteressato alle battaglie condotte dal partito sul territorio. I funerali si svolgeranno domani mattina a Portici nella chiesa di piazza San Ciro. 

«Mio padre – dice il figlio Gianluca – ha raggiunto il suo unico segretario, Giorgio Almirante. Mi ha lasciato un grande insegnamento: grazie a lui ho capito cosa significa essere un uomo, che cos’è la destra, che cosa sono i valori». 

Un legame speciale quello di Tonino Cantalamessa con Giorgio Almirante, confermato anche dall’amico Antonio Mazzone, altro storico esponente del Msi napoletano. Una sintonia nata quando, dopo il terremoto dell’Irpinia nel 1980, Giorgio Almirante si trasferì per alcuni mesi a Napoli per seguire da vicino le vicende degli sfollati e nei suoi giri per i paesi colpiti al sisma era accompagnato da Cantalamessa e dallo stesso Mazzone.

 «Era un uomo molto generoso – racconta Mazzone dell’amico Tonino –  radicato a Portici, uno disponibile a dare aiuto ai camerati. E aiutò molto anche i terremotati. Tutti conoscevano questo suo tratto umano, che si univa a una speciale simpatia. Ha onorato la destra con il suo carisma, ed è stato fino all’ultimo un fedelissimo della Fiamma». Mazzone racconta anche di avere parlato dei destini attuali della destra con l’amico Cantalamessa: «L’ho rivisto dopo l’ultima operazione che aveva subìto e lui mi disse: ‘Lo sfacelo cui stiamo assistendo non me lo sarei mai aspettato. Il partito non avrebbe mai dovuto essere sciolto”».  

Antonio Cantalamessa sarà ricordato oggi alle 19 nella messa nella basilica di Santa Chiara a Napoli, organizzata in onore della Beata Maria Cristina di Savoia, dall’istituto nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon di cui era consocio. 

 

 

 

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