Scoperte a Mosul 2 prigioni dell’Isis con 40 detenuti: 20 di loro sono donne

1 Mar 2017 16:01 - di Redazione

Mosul sotto attacco: concentrico, incrociato. La resistenza jihadista non molla; l’esercito iracheno avanza inesorabile e riconquista, dopo l’aeroporto della città, la strada principale che collega la ex roccaforte degli uomi del Califfato a Tal Afar, spezzando, e di fatto rendendo inservibile, la rotta dei rifornimenti dei miliziani al comando di Abu Bakr al-Baghdadi. E in tutto ciò, i corpi dei reparti di sicurezza iracheni scoprono ben due luoghi di detenzione dove l’Isis ha rinchiuso chissà per quanto tempo almeno una quarantina di detenuti…

Scoperte 2 prigioni dell’Isis

Due prigioni dell’Is, dunque, sarebbero state scoperte dalle forze di sicurezza irachene nella zona di al-Tayyaran, nella città di Mosul, dove continua la battaglia contro i combattenti del gruppo di Abu Bakr al-Baghdadi. Secondo l’emittente curda Rudaw, che riporta la notizia, nei due siti utilizzati come prigioni i jihadisti dell’Is avevano rinchiuso una quarantina di persone. Non solo: stando a quanto riferito da Rudaw in queste ore, tra i prigionieri c’erano 20 donne trattenute in una sorta di “carcere femminile”. La notizia arriva dopo che due giorni fa alla tv di Stato il comandante delle operazioni delle truppe irachene a Ninive, Abdul-AmirYarallah, ha annunciato la «liberazione» del distretto di al-Tayyaran, nel più generale e caotico quadro della battaglia contro ijihadisti che resistono nella parte occidentale di Mosul.

Tagliata la rotta dei rifornimenti dei jihadisti

Intanto, tra avanzamenti dell’esercito iracheno e retroguardia jihadista in fuga, le forze di sicurezza di Baghdad sono riuscite a prendere il controllo della strada principale che collega la città di Mosul a Tal Afar, tagliando così la rotta utilizzata dai jihadisti dell’Is per i rifornimenti e gli spostamenti dei combattenti. A riferirlo è, ancora una volta, l’emittente curda Rudaw. Tal Afar, come Mosul, era stata conquistata dall’Is nel 2014. Le autorità irachene hanno annunciato a gennaio la «completa liberazione” di Mosul Est dalla presenza dei jihadisti, e hanno lanciato il 19 febbraio l’offensiva per la riconquista della zona occidentale della città. La presa di Tal Afar rientra, allora, in questa strategia militare di graduale riconquista delle forze irachene.

Fuggiti in 26000 da Mosul in 10 giorni

Intanto, però, mentra la battaglia infuria, sono circa 26mila gli iracheni fuggiti dalla parte occidentale di Mosul da quando le forze di sicurezza irachene hanno lanciato il 19 febbraio l’offensiva contro i jihadisti dell’Is. I dati diffusi dal ministro per gli Sfollati e le Migrazioni, Jassim Mohammed al Jaff, parlano di «26mila sfollati» da Mosul Ovest nei primi «dieci giorni» dell’offensiva. Prima dell’avvio dell’attacco contro l’Is a Mosul Ovest le organizzazioni per l’assistenza umanitaria hanno lanciato l’allarme per oltre 750.000 civili che potrebbero restare intrappolati nella parte occidentale di Mosul, senza nessuna via di fuga sicura dai combattimenti.

 

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