Confapi: senza voucher si torna al “nero”. Il governo ha sbagliato tutto

17 Mar 2017 11:42 - di Redazione
voucher

Bufera sul governo per il no ai voucher per evitare il referendum. Tra le tante critiche all’eliminazione dei “buoni lavoro”, utilizzati ampiamente da piccole e  medie imprese, aziende (anche pubbliche) e famiglie, arriva quella di Confapi. «L’eliminazione dei voucher è una decisione sbagliata. Con rammarico dobbiamo constatare che questa scelta appare come un’abdicazione del governo che non fa che accrescere la distanza con il Paese reale», si legge nella nota del presidente dell’associazione delle piccole e medie imprese, Maurizio Casasco, «abbiamo sostenuto la necessità di evitare gli abusi, con cui in alcune occasioni questo strumento è stato utilizzato, e l’opportunità di creare accorgimenti più opportuni, quali la tracciabilità e una migliore definizione dei confini di utilizzo. Allo stesso tempo, però, abbiamo sempre ritenuto che si trattasse di un ottimo strumento di flessibilità che andava incontro a un mondo del lavoro in continua evoluzione, in cui è impossibile regolare tutti gli ambiti con i contratti collettivi nazionali».

Confapi: la bocciatura dei voucher è un errore

Per Confapi, al contrario, è necessario essere realisti e ammettere che l’alternativa ai voucher è il lavoro nero. Siamo convinti – spiega Casasco – che l’eliminazione dei voucher, vuol dire privare le piccole e medie imprese – di uno strumento assolutamente flessibile che ha consentito a tante imprese di poter mettere in essere rapporti di lavoro trasparenti». I voucher – proseguono le cririche al govern0 – anno permesso a numerose piccole e medie imprese, infatti, di gestire in maniera corretta le attività ad alta stagionalità e a provare ad aumentare l’occupazione a costi e rischi limitati. Non è un caso che in numerosi casi, nelle nostre aziende i voucher si sono trasformati col tempo in contratti a tempo determinato e indeterminato». L’associazione si augura che il governo torni sui suoi passi: «Mi auguro a questo punto  che si trovi immediatamente una soluzione alternativa, dei sostituti che vengano incontro in maniera seria e concreta alle esigenze sia di chi cerca lavoro sia delle aziende, pronte e disponibili a offrire lavoro ma a condizioni accettabili». 

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