Vietare i gadget del fascismo? Solinas: è un’ossessione da dissociati

7 Feb 2017 9:39 - di Riccardo Arbusti

Caldendari del Duce in casa? Souvenir di Predappio sulla credenza? O addirittura busti di Mussolini in bella vista? Potrebbe diventare un reato attorniarsi di questo materiale nostalgico se passasse la legge proposta da Emanuele Fiano (Pd). 

Il parlamentare del Pd chiede infatti che la legge Scelba varata nel dopoguerra e che punisce l’apologia del fascismo diventi a pieno titolo una norma del Codice penale italiano. Contro questa “censura fascista degli antifascisti” si scaglia Stenio Solinas sul Giornale

“Che a settant’anni dalla caduta del Fascismo – scrive Solinas –  girino ancora questi chiari di luna illiberali, fa capire come certa politica sia dissociata non solo dalla realtà, ma anche dal buon senso. Fa altresì capire come il baloccarsi con idee fisse tramuti le fissazioni in ossessioni. Un Paese civile è un Paese che non ha paura del suo passato, che nel bene come nel male è la sua storia, ovvero la sua identità. Una nazione civile è una nazione che non trasforma in reati le opinioni, discutibili, persino orribili, ma che fanno parte, appunto, del sovrano diritto di pensarla diversamente. Tutto il resto è fuffa retorica. La più grande colpa di Mussolini non è stata l’averci imposto vent’anni di dittatura, ma i successivi settanta che ne perpetuano l’eredità fingendo di combatterla. Il fascismo degli antifascisti, appunto”.

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