Trump in tv resiste e attacca Hillary: «Con me presidente, tu in galera»

10 Ott 2016 10:01 - di Gabriele Alberti

I suoi detrattori avevano pronosticato una débacle. Poteva essere il capolinea per Donald Trump, dopo una settimana molto critica confluita con il video contro le donne che gli ha messo contro anche il suo partito. Invece Donald Trump, come un gatto dalle sette vite, sopravvive, nonostante le enormi pressioni, anche al secondo duello tv con Hillary Clinton e quindi resta in corsa per la Casa Bianca. Nel duello tv sono volati stracci, molti faticano a ritrovare una corsa alle Presidenziali Usa così “basso” sotto il profilo delle accuse e dei colpi bassi reciproci. Trump risponde a testa bassa alle accuse sessiste e rilancia, inchiodando la Clinton -a proposito di donne – alle infedeltà del marito, agli scandali sessuali da lei coperti, secondo Trump. Scatta l’applauso. La Clinton non insiste forse per evitare un terreno minato anche per lei.

Trump contrattacca: “Hillary, hai difeso gli stupratori”

I primi sondaggi a caldo della Cnn danno Hillary vincitrice: 57% a 34%. Ma Trump ha superato le aspettative, dunque, non mancano giudizi più equilibrati che parlano di un sostanziale “pareggio” tra i due rivali, alla luce del fatto che lei non ha approfittato del vento in poppa mentre lui è riuscito ad uscire in piedi dall’impasse in cui si trovava, cosa che pochi avrebbero creduto. Il dibattito di 90 minuti resta privo di colpi di scena memorabili e offre meno scintille di quello che ci si poteva attendere. I due si sono affrontati a muso duro sin dall’inizio, senza neppure stringersi la mano, e non rinunciando a qualche colpo basso. Il primo lo sferra il tycoon giocando d’anticipo, con una breve apparizione a sorpresa poco prima del duello insieme a quattro donne: tre ex accusatrici di Bill (Paula Jones, Wathleen Willey e Juanita Broaddrick) e una (Kathy Shelton) che rimprovera a Hillary di aver difeso quando era avvocato il suo stupratore. Poi le porta anche al dibattito e le fa sedere a poca distanza da Bill. Sono gli spettri del passato dei Clinton che il magnate vuole contrapporre ai suoi, quelli del video ‘sessista’ del 2005, in modo da partire ad armi pari al dibattito. Prima di attaccare però un Trump dal tono umile si difende per spazzar via il fango di quel video: “Sono chiacchiere da spogliatoio maschile, ma non ne sono orgoglioso, me ne scuso con la mia famiglia e con il popolo americano, ma erano chiacchiere da spogliatoio», ribadisce, giurando inoltre di non aver mai agito così aggressivamente con le donne. A differenza di Bill: «Non c’è mai stato nessuno nella storia della politica che abbia abusato così delle donne come Bill Clinton», incalza.

Trump a Hillary: «Se fossi presidente, ti manderei in galera»

 

Hillary non abbocca e cita Michelle Obama: «Quando gli altri volano basso, noi voliamo alto». Sostanzialmente non risponde. Si gira la pagina degli scandali sessuali e si passa all’Emailgate. Hillary ribadisce la linea (“Ho sbagliato, mi sono scusata, non lo rifarei”), Trump affonda: «Stai mentendo di nuovo», «dovresti vergognarti». Quindi l’affondo più pesante del dibattito, quello di mettere in prigione la sua oppositrice: «Se fossi presidente nominerei un procuratore speciale per indagare l’uso del server privato» (quando era segretario di stato, ndr) e «tu saresti in galera». Hillary replica attaccandolo sulle tasse federali non pagate ma lui è abile nel ribaltare le accuse: «Certo che l’ho fatto. E così fanno gran parte dei tuoi donatori». Il tycoon cerca di demonizzare la sua rivale: «sei un diavolo, hai il cuore pieno di odio». Si passa ai temi più politici. I due restano agli antipodi anche sui musulmani, sebbene il tycoon edulcori il bando promesso in “controlli estremi”, mentre l’ex segretario di Stato ammonisce che la retorica di Trump è miope e pericolosa. Idem sulla Russia: Trump è per una collaborazione con Putin, Clinton denuncia una interferenza nel voto senza precedenti. Alla fine la stretta di mano c’è e con un riconoscimento reciproco: di Donald lei rispetta «i suoi figli, devoti e capaci», di Hillary lui ammette che «non molla mai, èuna combattente». Terzo ed ultimo round il 19 ottobre.

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