La segretaria di Caprotti: «Con il Dottore ci volevamo tanto bene…»

26 Ott 2016 11:56 - di Monica Pucci

«Il Dottore mi aveva anticipato che mi avrebbe ricordato nelle sue ultime volontà e io gli avevo detto che avrei fatto lo stesso nel mio testamento con alcune delle tante attività benefiche che lui aveva sempre sostenuto; facendolo nel silenzio perché ripeteva sempre che la beneficenza non va pubblicizzata». È quanto afferma in un colloquio con Repubblica Germana Chiodi, per oltre quarant’anni segretaria di Bernardo Caprotti, a cui il patron di Esselunga ha lasciato 75 milioni di euro in eredità. «Il Dottore era un genio – lo ricorda Chiodi – aveva sempre mille idee in anticipo su tutto, non solo sulla grande distribuzione, era un carattere forte un trascinatore, anche negli ultimi anni aveva una forza eccezionale». Della sua esperienza accanto a Caprotti, la storica segretaria aggiunge: «Mi piaceva stare con lui, ci stavo più tempo possibile, mi impegnavo e cercavo di dargli il più possibile. Gli ho voluto bene e lui ne ha voluto a me».

75 milioni di euro alla segretaria di Caprotti

Alla segretaria storica, Germana Chiodi, sono andati 75 milioni di euro; gli altri 75 suddivisi tra i cinque nipoti. Bernardo Caprotti, il fondatore di Esselunga scomparso il 30 settembre scorso, ha voluto premiare prima di tutto chi gli è stato al fianco, sul lavoro, per una vita.  A 150 milioni di euro ammonta infatti il conto corrente e i conti titoli presso le filiali milanesi di Deutsche Bank e Credit Suisse. Le stime iniziali si fermavano poco sopra i 100 milioni ma le verifiche effettuate dall’esecutore testamentario, Stefano Tronconi, hanno visto lievitare la cifra. Si tratta dei risparmi personali del patron della catena di supermercati: per sua volontà vengono destinati la metà alla Chiodi e, per l’altra metà, 15 milioni a testa, ai nipoti Fabrizio e Andrea (figli del fratello Claudio) e ai tre figli del primogenito di Bernardo, Giuseppe Caprotti, uno dei quali minorenne. Alla signora Germana, 68 anni, entrata ventenne nel gruppo, pensionata da dirigente nel 2008 e ancora attiva in Esselunga con un contratto di consulenza, dopo le donazioni per 10 milioni nel 2006, 2007 e 2009 Caprotti ha lasciato in eredità anche due quadri di fiori di Mario Nuzzi e l’archivio storico di Esselunga.

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