Roma, maxi-rissa tra bande in un campo nomadi. Arrestato un bosniaco

17 Ott 2016 16:18 - di Marzio Dalla Casta

Uno scontro tra bande rivali in un campo nomadi di Roma con un bilancio da brividi: tentato omicidio, lesioni e porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere. Questi i reati di cui dovrà rispondere un 22enne bosniaco arrestato dalla polizia in seguito ad una maxi-rissa scoppiata a “La Barbuta“, campo nomadi alla periferia sud-est della capitale. L’episodio risale a una settimana fa, ma se ne è avuta notizia solo ora.

Il campo nomadi è quello de “La Barbuta”

È mercoledì, infatti, quando una pattuglia del commissariato Romanina, in servizio nella zona in via di Ciampino, viene avvisata da alcuni passanti di una furibonda lite in corso nel campo nomadi. È l’allarme: gli agenti si portano immediatamente all’interno del campo e qui trovano decine di persone che si fronteggiano con mazze e bastoni. Sembra una scena di Gangs of New York, il film di Martin Scorsese che raccontava delle cruente scorribande tra nativi americani e irlandesi nella più grande città americana ai tempi della guerra di secessione. All’improvviso un uomo sale a bordo di un furgone, lo mette in moto e lo spinge a tutta velocità contro la banda rivale investendo in pieno una persona. Non contento, scende dal veicolo, impugna un’ascia per colpirlo. Fortunatamente per tutti e due senza riuscirci. I poliziotti non stanno certo a guardare. Bloccano immediatamente il bosniaco che, però, nella confusione generale riesce a fuggire dileguandosi all’interno del campo facendo perdere le sue tracce.

Decine di nomadi si sono affrontati con mazze e bastoni

Ma non gli è servito a molto: gli investigatori, infatti, sono riusciti ugualmente ad identificarlo e a rintracciarlo nonostante l’uomo si sia tenuto al largo dal campo nomadi. La sua fuga è finita ieri pomeriggio. Gli agenti lo hanno bloccato mentre era alla guida di un’auto dove nascondeva anche una mazza ferrata allungabile in acciaio. Per lui, peraltro già noto alle forze dell’ordine ed attualmente sottoposto all’obbligo di firma, sono scattate le manette e l’accompagnamento presso il carcere di Regina Coeli.

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