15enne travolto dalla metro: forse è scivolato sulla banchina bagnata

16 Set 2016 14:40 - di Ginevra Sorrentino
metropolitana

Il dubbio è circolato per ore: e nel tentativo di ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente che ha coinvolto un ragazzo – un 15enne e non un 12enne come inizialmente divulgato – finito sui binari questa mattina intorno alle 8 e investito da un convoglio della metro B alla stazione di Eur Fermi, si è arrivati a ipotizzare che il giovane possa essere scivolato sulla banchina bagnata. Ma la procura di Roma, che indaga sull’incidente, fa sapere che allo stato, secondo quanto si è appreso, non sembrerebbero emergere responsabilità del personale della Metro, e che nessuna ipotesi è esclusa: dalla caduta accidentale o causata da circostanze esterne, come la banchina scivolosa, al gesto volontario. Intanto, il magistrato di turno ha compiuto un sopralluogo ed acquisito il telefono cellulare ed il computer del ragazzo investito dal convoglio.

È in gravi condizioni il 15enne travolto da un convoglio della metro

Gli investigastori al lavoro sul caso e gli agenti del commissariato di polizia Esposizione, infatti, riguardo le cause del grave incidente non ufficiliazzano nessuna ipotesi, mentre l’Atac affida ad una nota la sua esortazione alla cautela su ricostruzioni non avvalorate dai fatti o dalle indagini. Il ragazzo, nel frattempo, secondo il bollettino medico del Bambin Gesù dove è ricoverato, verserebbe ancora in gravi condizioni: gli è stato riscontrato un trauma Maxillo Facciale e Toracico e sarebbe rimasto vittima anche del taglio di una parte di una falange. Attualmente si trova in rianimazione nell’Area Rossa del Dipartimento di Emergenza e Accettazione (Dea). Ha in atto un supporto rianimatorio avanzato in Ventilazione Meccanica. La prognosi, pertanto, resta riservata.

E sulla ricostruzione della dinamica l’Atac invita alla cautela

Dunque, sul fronte delle indagini, gli agenti del commissariato Esposizione sono pervicacemente al lavoro sulle registrazioni delle telecamere di sorveglianza: fotogrammi che si stanno passando al setaccio per cercare di ricostruire con esattezza la dinamica dell’incidente su cui ha chiesto certezze – dopo la visita al ragazzo ferito – anche l’assessora alla Città in movimento (Trasporti) di Roma, Linda Meleo. Un incidente che– tra le varie ipotesi al vaglio – potrebbe essere stato causato anche dal pavimento bagnato della banchina, ma sulla cui dinamica, come anticipato poco sopra, Procura e Atac stessa esortano alla cautela. Tanto che in una nota l’azienda capitolina del trasporto pubblico avverte: «La dinamica dell’accaduto è all’attenzione degli organi investigativi. Ogni ricostruzione dei fatti, perciò, è da considerarsi al momento priva di fondamento», ricordando anche come «al verificarsi dell’incidente, Atac ha immediatamente attivato i soccorsi e il servizio sostitutivo di superficie». Tanto che – si precisa sempre nella nota – «il servizio è tornato regolare intorno alle 10.30. La linea B della metropolitana è stata parzialmente interrotta dalle 8 alle 10.30 circa nella tratta Magliana-Laurentina». Non solo: riguardo all’incidente di questa mattina, quel che è certo al momento è che il giovane, caduto sui binari mentre il convoglio era in arrivo, ha avuto l’impatto attutito dal tempestivo tentativo di frenata del macchinista.

Gli ultimi casi di incidenti alle stazioni metro di Roma

Ma la metropolitana della capitale purtroppo, non è nuova a incidenti e malfunzionamenti, o comunque, non è la prima volta, oggi, che le sue stazioni si ritrovano a fare da drammatico teatro a tragiche fatalità. E allora, solo all’inizio di luglio, appena due mesi fa, un uomo era stato travolto da un convoglio della metro nella stazione Colli Albani di Roma ed estratto vivo dai vigili del fuoco. In questo caso si parlò di tentativo di suicidio. All’incirca due settimane dopo, però, si sarebbe verificato un altro grave incidente che avrebbe coinvolto nell’impatto due convogli della linea B, tamponatisi nei pressi della fermata Eur Palasport, in direzione Laurentina: lo scontro avrebbe causato il ferimento di una ventina di persone. Risale invece a un anno fa, al 9 luglio del 2015, il dramma di un bambino di 5 anni, morto cadendo nella tromba dell’ascensore nella stazione Furio Camillo della metro A della capitale. In quel caso furono inutili i soccorsi degli operatori del 118: quando fu estratto dai vigili del fuoco dalla tromba dell’elevatore, il piccolo era ormai deceduto.

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