L’assessore M5S ribadisce il no allo stadio della Roma: “Soldi buttati”

4 Lug 2016 16:27 - di Redattore 92

Premette di non avere letto il dossier, di saperne poco dello stadio, ma si conferma fieramente contrario allo stadio della Roma. Così Paolo Berdini assessore in pectore all’Urbanistica della giunta Raggi a margine di un incontro alla Cna, torna sulla sua principale ossessione: il nuovo impianto sportivo della squadra di Totti e compagni. Le ragioni della sua ostilità partono dalla sede scelta. «Perché personalmente credo che l’area di Tor di Valle per lo stadio della Roma non vada bene? Faccio io una domanda a voi: io ho 13,5 miliardi di deficit, arrivano 400 milioni (cifra che risulta solo a Berdini ndr) che io spendo per una zona dove abitano zero cittadini?». Poi a Tor Bella Monaca ci andate voi a dire che non facciamo il potenziamento del trasporto perché 400 milioni li spendiamo così? È questa la storia. Non sarebbe meglio rivitalizzare una zona viva?». E ancora: «Io faccio il tecnico, volete venire con me a Manchester, a Parigi o a Torino a vedere dove hanno messo lo stadio della Juve? Che lo hanno messo in mezzo al deserto o in mezzo a una città? Questa è la storia che abbiamo di fronte, dopodiché se le carte stanno a posto, si farà lo stadio lì», ha aggiunto.

Lo stadio della Roma e la gaffe sullo Juventus stadium

Berdini cita come esempio lo stadio della Juventus. E qui fa una gaffe madornale visto che il Comune di Torino ha spianato alla Fiat una corsia preferenziale senza precedenti. Ancora meno calzante l’esempio del Manchester, visto che in Gran Bretagna la burocrazia consente procedure di una snellezza inimmaginabile. Candidamente Berdini ha riconosciuto che lui ne sa «pochissimo» sul progetto sello stadio della Roma. «Non ho guardato le carte. Da persona responsabile posso dire solo che se l’iter amministrativo è chiuso, l’iter è chiuso. Il Comune può intervenire in fasi successive, ma ha il dovere di trasmettere tutta la pratica alla Regione. Questo dice la legge. E io sono una persona che rispetterà la legge fino all’ultima virgola. Vedremo che cosa dice il parere: se dice, per esempio, che quella è la localizzazione migliore dal punto di vista urbanistico e che è stato fatto tutto in maniera perfetta, il Comune ne prende atto e non puo’ fare nulla perche’ e’ una storia che va avanti da due anni. Se il parere non dice questo, ne riparleremo».

La replica: “Lo stadio della Roma è a carico dei privati”

In realtà, lo stadio non comporterà alcun esborso da parte delle casse del Comune di Roma. Tutti i costi delle opere previste dal progetto (opere standard e opere infrastrutturali extra standard) sono a carico dei privati. Come ha già spiegato l’assessore della Giunta Marino, Giovanni Caudo, i 400 milioni di euro nascono solo dai personalissimi calcoli di Berdini. Le opere pubbliche realizzate con gli oneri di legge (fogne, strade, parcheggi) assommerebbero, da conteggio, a circa 90 milioni. Il privato ne realizza invece per circa 115 milioni. Inoltre la As Roma realizza in regime di concorrenza inftrastrutture per 195,5 milioni di euro. In sostanza, non c’è nessuno spreco di denaro «pubblico» (gli oneri concessori) ma c’è, al contrario, un guadagno. A spese della società costruttrice ci saranno, infatti, non solo le infrastrutture al servizio dello stadio, ma anche della città come la realizzazione dello svincolo con l’autostrada Roma-Fiumicino, la riunificazione Ostiense-via del Mare, il prolungamento della Metro B a Tor di Valle, un ponte pedonale di collegamento con la stazione di Magliana – e anche opere di pubblica utilità, come la messa in sicurezza del Fosso di Vallerano. Ma per il nuovo assessore grillino il problema principale è l “invidia” degli abitanti di Tor Bella Monaca.

 

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