Il procuratore Gratteri dice no agli spinelli liberi, Gasparri applaude

8 Lug 2016 10:29 - di Monica Pucci

«Penso che uno Stato democratico non si possa permettere il lusso di liberalizzare ciò che provoca danni alla salute dei cittadini». Lo dice alla Stampa il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri sull’ipotesi di una legalizzazione delle droghe leggere. E non ne fa solo una questione etica: «Il guadagno che si sottrarrebbe alle mafie è quasi ridicolo rispetto a quanto la criminalità trae dal traffico di cocaina e eroina. Un grammo di eroina costa 50 euro, un grammo di marijuana costa 4 euro. Non c’è paragone dal punto di vista economico. Ogni 100 tossici dipendenti solo il 5% usa droga leggere. Di questa percentuale solo il 25% viene utilizzato da maggiorenni, l’altro 75% sono minorenni. Se noi pensiamo di liberalizzare e vendere droghe leggere e allora dovremmo ipotizzare di vendere hashish e marijuana anche ai minorenni. Di sicuro non risolveremmo il problema di contrasto alle mafie», sottolinea. «Le mafie per coltivare canapa non pagano luce, acqua e soprattutto personale, se si legalizza invece bisogna assumere operai, pagare acqua, luce, il confezionamento, il trasporto. Si è fatto un esperimento a Modena creando delle serre, si è capito che in questo modo un grammo costerebbe 12 euro, tre volte in più di quanto costa al mercato nero. È evidente che il consumatore andrà comunque dove paga meno». Le droghe leggere per il mondo della criminalità organizzata spesso sono “il primo passaggio”, dice. «Nel momento in cui una piccola organizzazione criminale si conquista una piazza di spaccio con la marijuana il passo poi è breve per utilizzare quella stessa piazza per vendere eroina e cocaina». Per Gratteri il contrasto allo spaccio di hashish e marijuana non sottrae tempo e risorse a obiettivi più importanti: «Le attività investigative dimostrano che le organizzazioni criminali che vendono al dettaglio gli stupefacenti diversificano e quindi spacciano cocaina, eroina, ma anche marijuana, hashish e droghe sintetiche. Non vedo una dispersione di uomini e mezzi».

Gasparri: «Parole sacrosante di Gratteri»

«L’intervista del procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, sulla legalizzazione delle sostanze stupefacenti – secondo il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri – offre un contributo decisivo al dibattito in atto. Gratteri è il principale protagonista della lotta al narcotraffico in Italia e nelle relazioni internazionali delle cosche criminali che animano questo turpe commercio. Come già in altre occasioni, Gratteri spiega con chiarezza che la legalizzazione della marijuana non porterebbe alcun danno alle cosche ma sarebbe una rovina per la società. Il procuratore di Catanzaro è il massimo esperto di queste materie. Non c’è nessuno in magistratura che ne sappia più di lui. Le sue parole sono fondamentali per il dibattito in atto. Noi sappiamo che la legge non sarà mai approvata quali che fossero le decisioni della Camera perché al Senato non vedrebbe mai la luce, ma quello che afferma Gratteri, con lucidità e con la forza di argomenti che erano stati già utilizzati da Paolo Borsellino, sono oggi viatico e pietra miliare per questa discussione. Non c’è spazio per la droga legale. Grazie a Gratteri perché da uomo delle istituzioni ha dato un contributo di verità essenziale».

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