Facebook censura l’attivista gay candidato con Sala: ecco perché…

2 Giu 2016 19:47 - di Redazione

Ha usato troppo spesso la parola “frocio” e quindi ha ricevuto da Facebook una sospensione di 30 giorni. A ricevere la punizione, però, non è stato un omofobo ma un attivista gay,  Luca Paladini, uno dei fondatori dei Sentinelli di Milano, gruppo nato proprio per combattere l’omofobia in tutte le sue forme, nonchè candidato in consiglio comunale per Sinistra X Milano, una delle liste che sostengono Beppe Sala.
«Tutti gli amministratori della pagina dei Sentinelli sono stati bloccati – ha spiegato Paladini – alcuni solo per poche ore mentre io, che sono quello che l’ha aperta, ho preso la sospensione più lunga. Abbiamo linkato un articolo che conteneva la parola frocio proprio denunciando la becera omofobia della proposta da parte di Regione Lombardia di istituire il cosiddetto numero verde “antigender”. Ed è evidente che, se sono i Sentinelli a usare quella parola, non c’è nessun contenuto omofobo ma solo ironia». Qualcuno l’ha segnalata a Facebook e l’algoritmo che stabilisce i giorni di “punizione” è entrato in azione: “Mi era già successo – prosegue – quando avevo condiviso il cartellone del concerto di Mika a Firenze con sotto la scritta “frocio”. Abbiamo contattato Facebook e spero di riavere presto l’accesso».

L’attivista gay è un candidato alle Comunali con Sala

Il danno, in questo periodo elettorale, è ovviamente maggiore visto che Paladini non può più accedere anche alla sua bacheeca personale, che stava usando per fare campagna in vista delle amministrative: «Al momento uso l’account di mio padre, ma ci sono ben sette persone che non conosco che mi hanno già offerto le loro password per finire la campagna elettorale. È una cosa che mi ha colpito e che mi ha fatto molto piacere».

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