Troppi dipendenti. E così il Comune smette di pagare gli stipendi

24 Feb 2016 8:30 - di Redazione

Sessantacinque dipendenti comunali per 950 abitanti. Troppi per il sindaco Nino Contino? Ma neppure per sogno. Anzi: «Di più ne vorrei!» E ne aggiunse. E da tre mesi il municipio di Comitini (Agrigento) non paga gli stipendi. E i consiglieri comunali (per metà agenti di custodia!) sono in guerra gli uni contro gli altri. Non è un paese come tanti, Comitini, sulla strada da Agrigento a Palermo. E il paese delle miniere di zolfo, il paese dove sventolò il primo tricolore risorgimentale girgentino, il paese dove vissero Salvatore Quasimodo e Luigi Pirandello, ricorda “Il Corriere della Sera”.

Il borgo finì cinque anni fa in prima pagina sul New York Times come simbolo negativo

Comitini non ha mai smesso di essere pirandelliana. Basti dire che dopo essere stato fatto conoscere dal Corriere e poi da Michele Santoro per il record planetario di dipendenti comunali (come se Milano ne avesse 93mila, Roma 186mila o l’Italia quattro milioni e 285mila: più gli altri «pubblici») il borgo finì cinque anni fa in prima pagina sul New York Times come simbolo di «una cattiva gestione delle risorse pubbliche che sta strangolando l’Italia e le altre economie in difficoltà in tutta Europa». Rachel Donadio, l’inviata newyorkese, non credeva ai suoi occhi. Due dei nove vigili delegati a gestire un traffico inesistente se ne stavano seduti al bar: «Vedi, stiamo seduti qui e aiutiamo l’economia locale». In chiesa stavano celebrando un matrimonio e un po’ di macchine erano parcheggiate in sosta vietata. i «Perché non li multate?» chiese la giornalista. ««Evitiamo. Qui ci conosciamo un po’ tutti, è una città cosi piccola…»

Sessantacinque dipendenti comunali per 950 abitanti.

Un’altra giunta, dal Cile al Kamcatka, avrebbe dato le dimissioni. Nino Contino, il sindaco di destra che aveva accumulato quella massa di impiegati (14) e precari in attesa di essere stabilizzati (51) spiegò all’«Arena» di Massimo Giletti che no, non era imbarazzato affatto: «So bene che 65 lavoratori comunali in una città di poco meno di mille abitanti sono molti. Ma se non gli avessimo offerto un lavoro, queste persone sarebbero emigrate, magari in America». E i soldi per mantenere questi esuberi? Spallucce: «La città non paga: sono lo Stato e la Regione che lo fanno. I dipendenti sono pagati solo per il 10% dal Comune».

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