Cagliari, antagonisti contro Salvini. E lui: «Siete da ricoverare»

11 Feb 2016 16:35 - di Redazione

Nuove violenze degli antagonisti. Nel mirino c’è sempre Matteo Salvini diventato ovunque il bersaglio di no global e centri sociali. Il leader della Lega è arrivato a Cagliari per inaugurare la sede di un circolo e gli estremisti di sinistra, organizzati nel Coordinamento antifascista cagliaritano. si sono subito scatenati con insulti, fischi, lancio di uova e vernice e scontri. Danneggiati anche due sportelli bancomat. La tensione era già nell’aria. Prima dell’arrivo di Salvini, la polizia aveva fermato in città un furgone, all’interno del quale c’erano due striscioni rinforzati con scudi (uno di cinque e uno di quattro metri), mazze di ferro, fumogeni e arance. Due estremisti erano stati fermati e saranno denunciati. Ma questo non ha impedito le violenze. “Odio la Lega”, “Siamo tutti contro Salvini e antifascisti”, con questi cori è partito il corteo, dopo l’adunata degli “antifascisti militanti”. La tensione è salita alle stelle con le forze di polizia in tenuta antisommossa che hanno caricato gli estremisti in viale Sant’Avendrace, dove è stata inaugurata la sede del movimento “Noi con Salvini”. I manifestanti hanno lanciato uova con vernice contro le forze dell’ordine e fatto esplodere una grossa bomba carta.

Salvini: i fermati con le mazze sono da ricoverare

«A questi democratici di sinistra fermati con petardi e mazze da baseball che dicono “Siamo contro Salvini” io dico “Siete da ricoverare”», ha detto poi il leader del Carroccio, commentando gli scontri con la polizia. «Cagliari non è una città normale e civile se c’è bisogno di bloccare una strada per portare avanti le proprie idee davanti a cinquanta disadattati figli di papà a cui dedico solo venti secondi – ha detto Salvini – E dov’è il sindaco? In un paese normale polizia e carabinieri sarebbero in giro a raccattare spacciatori e clandestini».

Salvini contro l’immigrazione organizzata

Durante l’inaugurazione del circolo Salvini ha puntualizzato: «Ai rifugiati politici io dico porte aperte, anche quelle di casa mia, perché chi scappa dalle bombe e dall’Isis deve essere accolto, ma tutti gli altri sulla prima zattera e a casa. Questa è immigrazione organizzata, studiata e finanziata per avere nuovi schiavi e a me gli schiavi non piacciano né rossi né bianchi né neri. Gli italiani non trovano più lavoro perché c’è chi si svende per 3 euro all’ora, ma questo non è lavoro, è schiavitù». Salvini ha poi illustrato la situazione che vive la Sardegna sul fronte immigrazione: «Dei più di seimila presunti profughi che sono arrivati in Sardegna, meno del 10% è stato riconosciuto come rifugiato politico. La Sardegna non può ospitare le persone che non scappano da nessuna guerra, anche se c’è qualcuno che propone di ripopolarla con gli immigrati. Siamo alla follia totale». Infine, Salvini ha proposto di sperimentare in Sardegna il regime fiscale del 15%, la flat tax cavallo di battaglia della Lega, come “tassazione di vantaggio per attrarre le imprese”.

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