Arrestato un insegnante: palpeggiava un’alunna durante la ricreazione

30 Gen 2016 12:59 - di Bianca Conte

Un insegnante sessantenne avrebbe abusato di una studentessa di 14 anni e per questo è stato arrestato dalla Squadra mobile. L’uomo, accusato di violenza sessuale aggravata, è ora ai domiciliari. Secondo quanto fin qui ricostruito in base alle dichiarazioni della giovane vittima, la ragazzina avrebbe subito palpeggiamenti al seno e nelle parti intime. L’episodio sarebbe avvenuto in una scuola superiore del Ponente genovese nell’ottobre scorso, durante la ricreazione.

Insegnante arrestato: è accusato di violenza sessuale aggravata

La studentessa, intimidita e – sembra – in uno stato di prostrazione e di sudditanza psicologica rispetto all’insegnante, si è confidata con i genitori che hanno immediatamente denunciato il caso, oltre che provveduto a iscrivere la figlia in un altro istituto scolastico, al riparo dall’orco, in questo caso un docente attempato, ben mimetizzato dietro la cattedra. Non solo: nel corso dell’indagine la ragazza ha confermato le rivelazioni fatte ai genitori anche agli investigatori che l’hanno ascoltata nel corso di un’audizione protetta avvenuta alla presenza di una psicologa.

Abusava della studentessa che era in sudditanza psicologica

Già, perché di assistenza psicologica avrà sicuramente bisogno questa ragazzina – ennesima giovane vittima, ahinoi, di un sopruso sessuale perpetrato da un adulto senza scrupoli – e non solo per l’aggressione subìta, ma anche per come l’abuso si è consumato: sarebbe stato scoperto, infatti, che palpeggiamenti e approcci sarebbero avvenuti nelle ore di scuola, durante la ricreazione, dunque un momento di socialità condivisa da studenti, docenti e dirigenti scolastici, involontari testimoni dell’abuso. Una umiliazione al quadrato, insomma, inflitta dall’insegnante alla studentessa che, sebbene non accussasse problemi fisici e psicologici, si è ritrovata ad essere comunque indifesa rispetto l’abuso sessuale agito dal proferssore, nei confronti del quale la ragazza si trovava evidentemente in uno stato di sudditanza psicologica. Un elemento, quest’ultimo, confermato anche dalla polizia al lavoro sul delicato caso.

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