Mamma e figlia morte durante il parto: la procura indaga per omicidio colposo

28 Dic 2015 15:46 - di Redazione

Omicidio colposo a carico di ignoti. È l’ipotesi della procura di Torino formulata nel fascicolo sulla fine di Angela Nesta, 39 anni, la mamma morta mentre dava alla luce una bambina, deceduta anch’essa, nell’ospedale Sant’Anna del capoluogo piemontese. Disposta anche l’autopsia sul corpo della donna. L’inchiesta è stata affidata al pm Monica Supertino, a cui il coordinatore del pool Tutela della salute Raffaele Guariniello ha trasmesso tutti gli atti. L’esame autoptico si terrà martedì mattina. Il referto medico dice che la donna è stata stroncata da un arresto cardiocircolatorio, e che la piccola Elisa, la sua primogenita, è “nata morta” poco prima.

La mamma morta e la reazione dei familiari

Il padre della donna, Pietro Nesta, sabato notte in ospedale ha affrontato il personale medico a muso duro: i carabinieri, già presenti per svolgere le incombenze più urgenti dell’indagine, sono dovuti intervenire per evitare che la situazione si complicasse. «Voglio sapere cosa è successo», ha detto. «L’ultima volta – ha raccontato – che l’ho vista aveva un dolore all’addome. Pensavo fosse normale per il parto. Poi i medici ci hanno detto, prima a me e poi al suo compagno, Francesco, di andare a casa. Da allora ho solo saputo che è morta, con la bambina, e nessuno mi ha dato uno straccio di spiegazione». I parenti hanno accusato l’ospedale di aver rimandato a casa per due volte Angela nonostante si fosse presentata nei giorni precedenti lamentando dolori e contrazioni, e di non aver dato adeguate informazioni la notte della tragedia.

L’ospedale: erano state fatte tutte le analisi

Angela era arrivata al Sant’Anna il 23 dicembre. A seguirla durante la gravidanza non era stato il personale del presidio sanitario, ma il proprio ginecologo. «Erano state fatte tutte le analisi – spiegano in ospedale – e non era emerso niente che non andasse». Decorso regolare, tanto che i familiari erano stati invitati a rincasare. Poi è successo qualcosa di imprevisto, sembra una “dilatazione improvvisa”. In sala parto, dove Angela è stata portata subito, “c’erano non meno di sette specialisti fra i migliori dell’ospedale”. La direttrice Benedetto, inoltre, sottolinea che “l’anestesista ha tentato in ogni modo di defibrillare e rianimare la paziente, sfortunatamente senza risultati positivi”.

 

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