I media già gridavano contro i “cristiani bianchi”. Ma i killer erano islamici

4 Dic 2015 8:53 - di Redazione

“Nella rubrica che quotidianamente tiene su Repubblica, Michele Serra ieri si preoccupava che qualcuno dimenticasse nei prossimi cento anni il titolo di Libero dedicato alle stragi di Parigi. Tranquillo, nessuno lo dimenticherà. A ricordare chi sono i bastardi si incaricano quasi ogni giorno i gruppi di fondamentalisti islamici sparsi per il mondo. L’ultimo episodio lo si è registrato mercoledì, a San Bernardino, in California. Spiace per il Re mogio di Repubblica, ma mentre a pagina 32 pubblicava il suo arzigogolato ragionamento intomo al presepio e al terrorismo islamico, sulla prima pagina dello stesso giornale campeggiavano le ultime notizie della strage nel centro disabili. E nonostante il quotidiano debenedettìano si sia affrettato a precisare che l’uccisione di 14 persone e il ferimento di altre 17 sembrava non essere opera di fanatici dell’islam, gli autori della sparatoria sono proprio islamici. Non si sa se i due, marito e moglie, prima di premere il grilletto delle armi semiautomatiche abbiano gridato «Allah è grande», come i terroristi di Parigi”. Maurizio Belpietro su “Libero” non le manda a dire.

Ma è certo che entrambi fossero islamici, anzi ferventi islamici, che pregavano con assiduità

Lui era cittadino americano di origine pakistana, lei una pakistana giunta in America dopo il matrimonio. Il Re mogio di Repubblica e quelli come lui hanno sperato fino all’ultimo che si trattasse di killer della destra razzista che va forte in America, tipo il Ku Klux Klan, così da poter tappare la bocca a chi sostiene che se non tutti gli islamici sono terroristi, quasi sempre i terroristi sono islamici. Bastava sentire le telecronache nella serata di mercoledì. Da ogni teleschermo era un affannarsi a precisare che gli assassini erano bianchi, che nella testa di qualche telecronista dev’essere sinonimo di razzisti. Ancora non si sapeva nulla dei motivi della strage, ma già si cercava di eti chettarla come cristiana, anzi razzista.

E già c’era chi ironizzava, chiedendosi se il nostro titolo sarebbe stato «Bastardi cristiani».

Ma purtroppo per Serra e per quelli come lui, i bastardi che hanno sparato e ucciso sono islamici. Come ha raccontato il padre di Syed Rizwan Farook, il figlio era un bravo musulmano che pregava con regolarità. Lavorava e pregava. Ma questo non gli ha impedito di uccidere. Farook, 28 anni, uno più della moglie Tashfeen Malik, una bimba di appena sei mesi, non era solo un «bravo musulmano che pregava con regolarità». Era anche un giovane con un buon lavoro e una buona retribuzione: in cambio di 70 mila dollari l’anno, controllava il rispetto delle norme igieniche nei locali pubblici, ristoranti o bar che fossero, per conto del dipartimento sanitario della contea. Era un ispettore. Oltre al fatto che gli assassini fossero islamici, si scopre dunque che non erano poveracci, emarginati delle banlieue, ma persone integrate, con una vita apparentemente normale.

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