Alta tensione nel mar della Cina: Pechino accusa gli Usa di “provocazione”

19 Dic 2015 9:09 - di Monica Pucci

La Cina ha accusato gli Stati Uniti di aver violato la sua sovranità territoriale perché un aereo americano è entrato nello spazio aereo conteso nei pressi di una delle isole artificiali costruite da Pechino nel Mar della Cina Meridionale. Washington ha respinto le accuse, sostenendo che lo “sconfinamento” dell’aereo, un B 52, è stato casuale. Secondo il ministero della difesa di Pechino, invece, si è trattato di “una grave provocazione”. La notizia è stata riportata dal Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali la Cina ha protestato formalmente con l’ambasciata americana a Pechino. Il Pentagono sta indagando sull’incidente, che potrebbe essere legato alle cattive condizioni meteorologiche che avrebbero spinto il pilota americano a non seguire la rotta. Le rivendicazioni cinesi sono contestate da altri paesi rivieraschi tra cui Vietnam, Filippine, Malaysia e Brunei. In ottobre gli Usa avevano inviato due navi da guerra nelle acque rivendicate da Pechino, affermando che si trattava di un’azione volta a difendere la libertà di navigazione.

Le contesta con la Cina sulle isole artificiali

Nell’ottobre scorso gli Stati Uniti avevano sfidato le rivendicazioni cinesi inviando una nave da guerra nel Mar della Cina del Sud, a 12 miglia nautiche dalle isole artificiali che Pechino ritiene essere nei suoi confini territoriali. “Non è necessario consultare nessuno quando si esercita il diritto della libera navigazione in acque internazionali”, aveva detto il portavoce del Dipartimento di Stato, John Kirby. La Cina reclama da anni aree nel sud e nell’est del Mar Cinese e il progetto delle isole ha sollevato critiche da parti di diversi paesi asiatici che si oppongono alla legittimità delle isole.

 

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