Rcs, i soliti radical-chic contro Marina Berlusconi: “Incompatibile con la cultura”

26 Nov 2015 13:50 - di Augusta Cesari

La solita spocchiosità della sinistra intellettuale va in scena in occasione dell’acquisizione della Rcs Libri da parte di Mondadori che ha suscitato le solite crisi isteriche. In una lettera al Foglio, Marina Berlusconi, accusata di essere «antropologicamente incompatibile» con la cultura, replica ad Elisabetta Sgarbi, a Umberto Eco e ai loro sodali radical-chic, che in polemica con l’acquisto di Rcs libri da parte di Mondadori, se ne sono andati sbattendo la porta e annunciando il  varo della nuova casa editrice, La nave di Teseo.  «Non capirei», scrive Marina Berlusconi –  la libertà della cultura «riducendo tutto ad una meschina questione di numeri e denaro». Nella lettera la presidente di Mondadori spiega che «con Elisabetta Sgarbi, che non si era ancora dimessa da direttore editoriale della Bompiani, ho avuto un incontro cordiale. Ho compreso le sue preoccupazioni, almeno quelle dichiarate, e «l’ho rassicurata, solo che Elisabetta Sgarbi non chiedeva rassicurazioni o garanzie. Chiedeva molto più concretamente di acquistare la Bompiani, unica mossa, a suo dire, che avrebbe potuto tutelare per davvero la casa editrice». Richiesta legittima, «come legittima è stata la mia risposta da imprenditore: no, per ragioni che mi parrebbe francamente superfluo illustrare, all’indomani di un investimento tanto importante come quello nella Rcs Libri.

 “Marina Berlusconi non capisce”

In contrapposizione con chi aveva affermato che lei, Marina Berlusconi, non poteva capire la differenza tra impresa e cultura, la presidente di Mondadori risponde: «Capire la differenza tra un libro e un detersivo non è cosa poi così complicata, perfino io ci sono arrivata. Detto questo, però, un editore non può permettersi di trascurare gli equilibri economici, e certo non può farlo una grande casa editrice come la Mondadori, con centinaia di autori, dipendenti, collaboratori, librerie. Cultura e profitto, valore economico e valore culturale. Un equilibrio molto delicato ma a cui, se escludiamo il mecenatismo, non è possibile rinunciare. E, se mi è permesso, direi che finora ci siamo abbastanza riusciti».

Berlusconi: «Disprezzano le opinioni altrui»

«Rifiutare una proposta del genere significa non capire? Secondo me – continua  Marina Berlusconi – significa mantenersi coerenti con un progetto imprenditoriale ed editoriale nel quale credo fermamente e che mi pare qualche buon frutto lo abbia dato». «Cultura e profitto, valore economico e valore culturale. Un equilibrio – sottolinea – molto delicato ma a cui, se escludiamo il mecenatismo, non è possibile rinunciare. Di buoni, od ottimi, libri ne pubblichiamo parecchi. Forse – aggiunge – è proprio questa la cosa che non va giù».  Conclusione: «Veda lei, direttore se questo significa non capire nulla del mondo dei libri e se questo denota una’incompatibilità antropologica». Ma «essere considerata incompatibile con chi mostra una tale arroganza e un tale disprezzo verso le opinioni e le posizioni altrui non mi dispiace affatto».

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