Immigrati, quest’anno 137mila arrivi in Italia. Il 90% viene dalla Libia “liberata”

13 Ott 2015 18:22 - di

Sono 137mila i clandestini sbarcati in Italia nel 2015. Sempre quest’anno, le domande di asilo sono state 61mila, il 30% in più rispetto al 2014, quando in tutto l’anno si registrarono 64mila richieste. I dati sono stati forniti dal sottosegretario all’Interno, Domenico Manzione, in audizione alla Commissione d’inchiesta sull’accoglienza dei migranti. Manzione ha sottolineato gli sforzi fatti per accelerare l’iter di esame delle domande di asilo, segnalando al contempo l’allungamento dei tempi che si registra in caso di ricorsi contro il diniego della richiesta. C’è stato un raddoppio delle commissioni che esaminano le domande di asilo e la produttività di questi organismi, ha sottolineato, è aumentata in modo consistente, passando dalle 27mila decisioni del 2014 alle 46mila del 2015. Il sottosegretario ha quindi definito preoccupanti i dati relativi all’aspetto giudiziario delle richieste di asilo. In caso di ricorso contro il diniego della domanda, infatti, i tempi della decisione definitiva si allungano fino a 18 mesi e per questo è stata chiesta ai presidenti delle Corti la possibilità di un’applicazione straordinaria di magistrati dedicati specificamente al tema, in modo da sveltire le pratiche. Ma alla Grecia è andata peggio: le isole greche, specialmente Lesbo, hanno continuano ad affrontare una forte pressione migratoria: il numero degli arrivi tra gennaio e settembre ha raggiunto i 350mila. Sono i dati diffusi da Frontex. A settembre il numero degli ingressi nella regione del Mediterraneo orientale è rimasta sostanzialmente stabile, rispetto ad agosto, a 49mila. I siriani restano la nazionalità più rappresentata. Il massiccio numero di migranti in arrivo dalle isole greche continua ad avere effetti diretti sulla rotta dei Balcani occidentali, dove l’Ungheria ha registrato oltre 204mila ingressi alle sue frontiere, tredici volte più alta che lo stesso periodo del 2014. Una stima di 97mila persone, non ancora incluse tra i numeri ufficiali sono entrati in Ue attraverso la Croazia nella seconda metà di settembre dopo che l’Ungheria ha sigillato le sue frontiere con la Serbia.

Alfano scopre con anni di ritardo che la Libia va stabilizzata…

Complessivamente, sono 710mila gli immigrati clandestini entrati nella Ue nei primi nove mesi del 2015, con le isole greche dell’Egeo che continuano ad essere le più interessate dal fenomeno. Il dato viene diffuso sempre da Frontex. «Occorre assistenza urgente, specialmente per Grecia e Italia, per aiutare a registrare ed identificare i nuovi arrivi», dice Fabrice Leggeri direttore esecutivo di Frontex, ribadendo il suo appello agli Stati membri. «All’inizio del mese – spiega – ho chiesto ai Paesi Ue di fornire a Frontex guardie di frontiera aggiuntive che possano assistere questi due Paesi a far fronte a questi flussi senza precedenti. Speriamo di ricevere contributi adeguati che mostrino il vero spirito della solidarietà europea». E il nostro ministro dell’Interno scopre quello che il suo ex leader Silvio Berlusconi aveva capito con qualche anno di anticipo rispetto a lui: cioè che «l’Italia considera centrale la stabilizzazione della Libia» sul fronte del dossier immigrazione. Lo ha detto a Londra Angelino Alfano, dopo aver incontrato la sua omologa britannica Theresa May. «Spero – ha proseguito – che il tentativo di Bernardino Leon (l’emissario dell’Onu per la Libia) vada a buon fine», ha insistito Alfano sottolineando che dalla Libia proviene circa il 90% dei migranti che arrivano in Italia e ricordando come il nostro Paese abbia pagato due volte la crisi libica: prima con l’intervento militare del 2011 e poi con la mancata stabilizzazione della situazione da parte della comunità internazionale.

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