«Tasse ai turisti? Non siamo esattori». Gli albergatori contro Renzi

11 Set 2015 18:16 - di Desiree Ragazzi

Renzi studia il rincaro delle  tasse di soggiorno ai turisti e scoppia subito il putiferio. «Il governo che promette un futuro radioso al Paese, è per caso lo stesso che cancella le risorse per gli esodati e studia l’inasprimento della tassa sul turismo, a danno di uno dei settori trainanti della nostra economia? Come al solito, in televisione il premier dice una cosa, all’atto pratico fa esattamente il contrario». È critica la deputata di Forza Italia, Annagrazia Calabria che respinge con forza la nuova stangata del governo: «Nella sua ricerca di risorse, portata avanti sempre con un occhio al tornaconto elettorale, Renzi non ha pensato che la tassa di soggiorno grava sì sugli stranieri ma è destinata comunque a ripercuotersi su un comparto, il turismo, che è fonte di occupazione anche per molti giovani e su cui il nostro Paese dovrebbe investire».

Tasse ai turisti, il no degli albergatori

Scendono in campo anche le associazioni di settore. «In Italia succede sempre la stessa cosa: ogni volta che un settore rialza la testa, come è successo al turismo che dopo tanti patimenti ha dato quest’estate segnali di ripresa, si pensa subito ad aumentargli le tasse», ha detto il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca. «Questa poi – ha detto il senatore di Forza Italia – è una vera follia. Noi siamo imprenditori e non facciamo gli esattori, per conto di nessuno. Non usciremo mai da questa crisi se continuiamo in questo modo. Dobbiamo aiutare i settori che cominciano a rialzarsi. Basta con il pensare ad aumentare la tassa di soggiorno, che è già la più alta in Europa».

«Serve solo per coprire i buchi dei Comuni»

Gli fa eco Giorgio Palmucci, presidente di Associazione italiana Confindustria Alberghi: «Immaginare un ulteriore incremento sarebbe di fatto un suicidio sapendo in più che non si tratta di una tassa di scopo i cui introiti vengono spesi per migliorare i servizi offerti ai turisti». Per Palmucci «l’ipotesi che i ministeri stanno valutando sarebbe ancora una volta un esempio di come tale tassa serva solo per coprire buchi di bilancio dei Comuni». Fa sentire la sua voce di protesta anche il presidente di Federturismo Confindustria Renzo Iorio: «Basta massacrare i turisti stranieri in un momento i cui si sta cercando di rilanciare l’immagine dell’Italia nel mondo e basta randellare quelli italiani in un momento in cui il turismo interno cominciava a riprendersi».

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