Sospeso il console francese in Turchia: vendeva gommoni ai profughi

12 Set 2015 13:33 - di Martino Della Costa

Una vicenda che ha dell’incredibile: Francoise Olcay, console onorario francese in Turchia, è stata sospesa dopo un servizio tv nel quale è stata ripresa mentre vendeva gommoni e occorrente nautico ai migranti da un negozio di sua appartenenza.

Gli “affari” del console onorario

Di più: sembra che nelle immagini “incriminate” che hanno decisamente messo in imbarazzo l’Eliseo, il diplomatico finito al centro dell’inchiesta mediatica e sospesa dal ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, evidenziassero sul materiale nautico della Olcay la targa ufficiale Agence Consulaire de France, con tanto di tricolore e simbolico richiamo al motto che inneggia a Libertè-Egalitè-Fraternitè. Segni inequivocabili che inchiodano la Olcay, davanti al negozio di nautica di cui risulta titolare nella località balneare turca, nota come gettonata meta turisitica fino a poco prima del tragico naufragio dei giorni scorsi, in cui ha perso la vita il piccolo profugo siriano, Aylan. Come dire che l’odioso business che specula sui clandestini e sul traffico umano di cui sono protagonisti e vittime, aggiorna di ora in ora le sue possibilità di guadagno, aumentando la portata di sconcerto e vergogna…

Le immagini (e le parole) dello scandalo

Come anticipato, allora, le riprese sono state segretamente filmate da France 2 tv: il video mostra allora il console francese in trattativa per la vendita di imbarcazioni – specie gommoni – e giubbotti di salvataggio ai migranti in partenza per l’Europa nel tentativo di raggiungere le coste greche. Colta in flagrante e inequivocabilmente immortalata dalle telecamere d’oltralpe, la stessa Olcay non ha potuto far altro che ammettere di aver preso parte alla vendita, sostenendo peraltro il coinvolgimento della stesse autorità turche nell’affaire. Appesantendo il carico di colpe, dichiarazioni e sensazionalismo aggiungendo – a sua discolpa – in risposta alle domande del giornalista che prova a inchiodarla alle sue repsonsabilità che, «se non l’avesse fatto lei, altri avrebbero venduto l’occorrente per il viaggio ai disperati». Una disperazione – scrivono idealmente le note a margine della scandalosa rivelazione – che alimenta il flusso massiccio e ininterrotto e che spesso genera morte. Un dramma inarrestabile su cui il console francese non ha esitato a speculare…

 

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