Zimbabwe, appello sul sito della Casa Bianca: estradare l’assassino di Cecil

31 Lug 2015 17:57 - di Redazione

Walter Palmer, il dentista americano che ha ucciso il leone Cecil, simbolo del parco nazionale dello Zimbabwe,  s’è nascosto. Lontano dai riflettori. Troppo il clamore suscitato dalla morte di Cecil, anche per un presuntuoso esibizionista dal grilletto facile come Palmer. Uno che sul suo sito ha postato negli anni tanti animali uccisi per piacere personale. Anche perché la sua immediata bugia, ovvero che non sapeva che quel leone fosse Cecil, si è subito scontrata con la realtà della sua vita, con i precedenti e con le future imprese già belle e programmate. Dopo aver portato a termine la caccia al leone protetto nello Zimbabwe, il cavadenti a stelle e strisce dentista voleva infatti uccidere anche un elefante.  Ma non un pachiderma qualsiasi: lui ne voleva uno con una zanna da almeno 28 chili. Per fortuna non ne ha trovato uno “grande abbastanza”. La rivelazione, in un’intervista al Telegraph, è di Theo Bronkhorst, il cacciatore professionista che ha guidato Palmer nella ‘spedizione’ conclusasi con la morte di Cecil. L’unico finora sul quale pendono accuse formali per caccia illegale nello Zimbabwe, rilasciato dalle autorità su cauzione. “Sparare agli animali è l’unico modo con cui posso guadagnarmi da vivere” s’è giustificato spiegando, poi, che per la sua battuta di caccia Palmer ha pagato una somma pari a circa 50mila euro. Di lui adesso si occuperà la giustizia del paese africano. Che, inoltre, vorrebbe processare anche  il dentista Palmer.  Si intitola infatti “Estradare Walter Palmer del Minnesota davanti alla giustizia dello Zimbabwe” la richiesta avviata su ‘We The People‘, la sezione del sito web della Casa Bianca in cui possono essere lanciate e firmate petizioni. Una petizione che,  in meno di tre giorni, ha gia’ ottenuto quasi 170 mila firme. Walter Palmer dopo aver ammesso di aver ucciso Cecil, il leone più amato del Parco nazionale Hwange, nello Zimbabwe ha però provveduto a far sparire le sue tracce. Troppo clamore e troppa paura di ritorsioni, evidentemente. Per questi motivi la petizione si conclude con un appello: “Esortiamo il segretario di Stato John Kerry e il ministro della giustizia Loretta Lynch a cooperare pienamente con le autorita’ dello Zimbabwe per estradare prontamente Walter Palmer su richiesta delle autorita’ dello Zimbabwe”.

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