Il figlio di Borsellino contro Crocetta: “In Sicilia c’è Antimafia di facciata”

10 Lug 2015 7:32 - di Redazione

“Il 19 luglio? Non ci sarò. Mi sono messo di turno al lavoro, a cercare di fare qualcosa di concreto, non ho tempo per commemorazioni senza senso. Per me, appassionato di calcio, i memorial sono quelli sui campi, non ne esistono altri». L’ironia supera l’amarezza – racconta “La Stampa” – negli occhi di Manfredi Borsellino, figlio del giudice ucciso ventitré anni fa in via D’Amelio e oggi commissario di polizia a Cefalù. Se la sorella Lucia si è appena dimessa da assessore regionale alla Sanità attaccando l’«antimafia di facciata» e invitando tutti a non invitarla per l’anniversario, adesso è lui a smarcarsi dalla commemorazione.

In Sicilia c’è l’implosione dell’antimafia, dopo gli arresti sui suoi presunti paladini

«Noi figli non ci saremo. Fiammetta da sei anni – racconta Manfredi – passa questo periodo a Pantelleria. Il 19 luglio fa celebrare una messa in memoria di papa in una chiesetta di contrada Khamma, sull’isola, dove entrano a malapena dieci persone. Lucia quest’anno sarà con lei. E io sarò in servizio, il 17, il 18 e il 19. Sono stato educato da mio padre all’etica del lavoro, alla concretezza, al rifiuto delle passerelle. Tré anni fa, pochi giorni prima dell’anniversario, abbiamo fatto un blitz contro la criminalità delle Madonie, il migliore modo di commemorarlo».

Dopo l’arresto del medico di Crocetta, la figlia di Borsellino ha parlato di “antimafia di facciata”

«Mia sorella ha parlato di antimafia di facciata, e io quelle parole me le sono appese in ufficio, tanto le condivido, tanto mi sembrano arrivare dritte dalla voce di mio padre. Lei è la più figlia di Paolo Borsellino, è quella che ha nel sangue i suoi geni migliori». Una donna con un senso del dovere smisurato. Che è rimasta al suo posto di assessore alla Sanità nella giunta Crocetta – pur con molti mal di pancia – fino a quando è stato arrestato il pupillo del presidente, Matteo Tutìno, chirurgo plastico accusato di fare lifting e liposuzioni in un ospedale pubblico, a spese del contribuente.

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