L’Isis decapita due donne in Siria: erano accusate di essere “streghe”

30 Giu 2015 12:10 - di Redazione

Due donne decapitate in Siria dall’Isis erano state condannate a morte per “stregoneria”, secondo l’ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus). Con loro sono stati decapitati anche i rispettivi mariti. Le esecuzioni sono avvenute nella città di Deyr az Zor e ad Al Mayadin, nella stessa provincia. Nel settembre dello scorso anno si era già avuta notizia della decapitazione di almeno tre donne curde, ma in quel caso si trattava di combattenti contro l’Isis. Attivisti locali citati dall’Ondus hanno precisato che una donna e suo marito sono stati decapitati con una sciabola sulla via Al Takaya, nella città di Deyr az Zor, capoluogo dell’omonimia provincia. Un’altra coppia ha subito la stessa sorte ad Al Mayadin, nella medesima provincia ma più a Est, verso il confine con l’Iraq. Con loro sono stati giustiziati altri due uomini, accusati rispettivamente di “banditismo” e di “traffico di droga”. Il cadavere dell’uomo giustiziato per “banditismo” è stato poi crocifisso, mentre quelli degli altri tre sono stati portati via da jihadisti.

L’Isis fa una strage nello Yemen

Almeno 28 persone, tra cui otto donne, sono rimaste uccise stanotte in un attacco contro la residenza di due leader dei ribelli sciiti Huthi a Sanaa. Lo riporta l’agenzia Afp, citando una fonte medica. L’attacco, portato con un’autobomba, è stato rivendicato dal gruppo jihadista sunnita dell’Isis in un comunicato pubblicato online.

Si allarga il fronte in Afghanistan

Militanti dell’Isis hanno avviato nella provincia orientale afghana di Nangarhar una campagna di sensibilizzazione fra la popolazione di almeno due distretti, non esitando a scontrarsi con i talebani presenti nella zona. Da mesi si discute in Afghanistan circa la consistenza della presenza dell’Isis, con opinioni preoccupate ed altre scettiche, ma ora la sua attività nella provincia di Nagarhar appare certa, e documentata anche da video mostrati dalla tv afghana Kabul News. In essi si presentano anche immagini di scontri avvenuti giorni fa nel distretto di Kot con i talebani che da anni controllano indisturbati ampi settori di territorio al confine con il Pakistan.

 

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