Berlusconi: “Basta violenze, siamo invasi. Ci vuole l’esercito”

12 Giu 2015 19:13 - di Francesco Severini

“Sono sotto choc per quanto successo a Milano. Polizia comunale e forze dell’ordine devono lavorare con l’esercito”.  Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, commenta così l’aggressione e il ferimento di un ferroviere da parte di un giovane immigrato salvadoregno, per fortuna già arrestato. Ma l’episodio scuote l’opinione pubblica, in una fase in cui il dibattito sull’immigrazione incontrollata e sui metodi con cui essa va gestita è al primo punto dell’agenda politica. “Siamo invasi – osserva Berlusconi – ma il governo dov’è?”. Anche il senatore Maurizio Gasparri invoca il ritorno dell’esercito in strada: “Non c’è sicurezza, non c’è controllo, non c’è Stato. Serve l’esercito, i militari per strada. Operazioni come strade sicure non devono essere solo spot del momento ma sistematiche. E serve supportare l’azione delle forze dell’ordine dando loro più poteri, più mezzi e ripristinando al cento per cento il turnover. Ma è indispensabile soprattutto certezza della pena. I responsabili dell’aggressione di Milano sono stati rintracciati. Che pena avranno? La sconteranno? Il fatto poi che si tratti di giovani appartenenti a una banda di latinos la dice lunga sull’efficacia delle politiche di integrazione finora adottate dalla sinistra”.

Brunetta: il governo faccia mea culpa, esercito nelle città

Il governo, incalza Renato Brunetta, deve fare “un esame di coscienza e magari, sarebbe la prima volta, un dovuto mea culpa”. “Le nostre città – prosegue – dalle grandi metropoli ai piccoli centri, non sono sicure. I cittadini sono impauriti e non sentono la vicinanza e la protezione dello Stato. La sicurezza dovrebbe essere un diritto ed invece, troppo spesso negli ultimi anni, viene vissuta dagli esecutivi come una noia della quale occuparsi con superficialità e magari nei ritagli di tempo. Il governo Berlusconi aveva portato, con grande successo, l’esercito nelle città, aveva scommesso sulla sicurezza, aveva affrontato le emergenze con determinazione e durezza. Ci aspettiamo, ma ahinoi temiamo il peggio, che almeno una parte di quella determinazione venga utilizzata da Renzi e dal suo governo”.

La Lega: agenti armati sui treni, c’è la proposta alla Regione Lombardia

Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni si è recato in giornata all’ospedale Niguarda di Milano per fare visita al capotreno aggredito alla stazione di Villapizzone. “Ho voluto portargli la mia solidarietà – ha spiegato Maroni – Gli ho detto che la Regione Lombardia si batterà perché si approvino misure per impedire il verificarsi di simili episodi”. La Lega Nord sostiene la proposta del governatore Roberto Maroni di avere agenti armati sui treni e ricorda di aver già “presentato al Pirellone una legge regionale per consentire l’utilizzo di guardie giurate sui mezzi pubblici anche ai fini del controllo dei biglietti”.

 

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