Presto Beato l’arcivescovo Romero, trucidato mentre celebrava la messa

9 Gen 2015 20:58 - di Gabriele Alberti

L’arcivescovo di San Salvador, Oscar Arnulfo Romero, è stato assassinato in «odium fidei»: i teologi della Congregazione per le Cause dei Santi ne hanno quindi riconosciuto il “martirio”. E la decisione, di cui ha riferito il quotidiano cattolico Avvenire, spinge definitivamente il presule latino-americano, che già nel suo Paese è venerato come un santo, verso la beatificazione. I membri del Congresso dei teologi presso il dicastero delle Cause dei santi hanno espresso il loro sì unanime sul martirio formale e materiale subìto dall’arcivescovo salvadoregno il 24 marzo 1980, quando a causa del suo impegno nel denunciare le violenze della dittatura militare, fu ucciso sull’altare da un sicario mentre celebrava la messa nella cappella dell’ospedale della Divina Provvidenza.

Le possibili date

Il pronunciamento sul martirio segna il culmine di una causa tormentata, aperta nel marzo 1994 a livello diocesano e portata nel 1997 dal postulatore monsignor Vincenzo Paglia al livello della Congregazione vaticana. Il processo, poi, è lungamente rimasto fermo, sbloccandosi decisamente solo con l’avvento al soglio papale di Jorge Mario Bergoglio. Ora, secondo la prassi canonica, non resta che il giudizio – pressoché scontato – dei vescovi e cardinali della Congregazione e infine l’approvazione del Papa, perché Romero arrivi presto all’onore degli altari. Trova così conferma la fiducia espressa dalla Chiesa di El Salvador sul fatto che la beatificazione di mons. Romero potesse avvenire quest’anno, a 35 anni dalla morte. Nei mesi scorsi il vicario generale di San Salvador, mons. Jesus Delgado, ex segretario di Romero, ha indicato anche due possibili date: il 24 marzo, giorno dell’assassino dell’arcivescovo-martire nel 1980, o il 15 agosto, quello della sua nascita nel 1917.

 Beatificazione molto attesa

Ricordiamo che era stato già Benedetto XVI – secondo cui quella di Romero era una dottrina “ortodossa”- a sbloccare la causa poco prima di dimettersi, dopo di che Papa Francesco ha reso esecutiva la decisione del suo predecessore. Il vicario di San Salvador ha sottolineato che l’attesissima beatificazione di mons. Romero sarebbe «una grande gioia, una grande speranza per l’America Latina cattolica e anche per quella protestante, perché in questo personaggio si unificano tutte le Chiese, cattolici, non cattolici, pentecostali, tutti amano mons. Romero».

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