Mafia Capitale: Marino sotto tutela degli ispettori. E “si scalda” Marchini

10 Dic 2014 13:58 - di Elsa Corsini

Si annunciano settimane nere per il sindaco Ignazio Marino (che ha consegnato alla Procura carte e documenti «utili all’inchiesta»), dimezzato nei poteri e nella credibilità dalla decisione del Viminale di dare mandato pieno al prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro per per fare luce su Mafia Capitale e verificare possibili infiltrazioni criminali nei meandri dell’amministrazione.

Le ispezioni

Le stanze del Campidoglio e gli uffici degli assessori saranno passati al setaccio dalla task force di ispettori prefettizi che lavoreranno sodo per i prossimi tre mesi, salvo proroghe di altri tre mesi, per scoperchiare il pentolone degli appalti manovrati dal ras delle cooperative rosse capitoline Salvatore Buzzi, finito in carcere per corruzione e mafia.

Incudine e martello

Una scelta forte quella di Alfano che per ora scongiura l’ipotesi dello scioglimento del Comune di Roma Capitale e suona come un commissariamento, anche se soft, del primo cittadino. Il prefetto nominerà una commissione d’indagine composta da tre funzionari della pubblica amministrazione  upportati da un nucleo di esperti della polizia che al termine dell’inchiesta ha 45 giorni di tempo per consegnare il rapporto al prefetto e quindi al Viminale.

L’imbarazzo

È un Marino provato e imbarazzato quello che dal salotto di Ballarò  fa buon viso a cattivo gioco. «Penso sia giusto che vengano gli ispettori. Io non ho gli strumenti per fare lo Sherlock Holmes de’ noantri». Molti eloquenti anche le parole di circostanza di Pecoraro che assicura alla stampa: «Non si tratta di un commissariamento ma di funzionari da me delegati che accederanno ad alcuni atti del Comune e dei municipi. Il sindaco ha offerto grande collaborazione…». Insomma al primo cittadino (del quale Forza Italia, Fratelli d’Italia e Cinquestelle continuano a chiedere le dimissioni) non basterà un restyling di giunta con qualche nome illustre per uscire indenne dal terremoto giudiziario sulla città. E nemmeno la creazione di un assessorato alla Legalità, una ricetta già vista che in passato non ha dato grandi risultati.

La sfida di Marchini  

Alfio Marchini, che da mesi si scalda i muscoli per bissare la scalata al Campidoglio già tentata alle ultime elezioni, sfida il sindaco per un duello televisvo o radiofonico. «Io sarei disponibile a fare un faccia a faccia con Marino – dice dai microfoni di Radio Roma Capitale – il sindaco accetta solo monologhi mai confronti. Lui racconta una realtà tutta sua. Io vorrei fare una riflessione vera di fronte ai cittadini, un faccia a faccia. I cittadini lo chiedono».

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