Legge elettorale, al via la partita decisiva. E rispunta il Mattarellum

29 Ott 2014 17:20 - di Mario Aldo Stilton

Ormai è chiaro. È sulla legge elettorale che si giocherà la partita decisiva per la legislatura. Né potrebbe essere diversamente. Dopo le schermaglie delle scorse settimane, il via alle danze l’ha dato oggi il piddino di stretta osservanza renziana Roberto Giachetti, che ha deciso di presentare una versione del Mattarellum senza scorporo. Iniziativa singola e personale, ha spiegato sornione il vice presidente della Camera, cercando di tenere così al riparo il premier. Ma a ben guardare la complicità e la convenienza di Matteo Renzi c’è tutta.

L’idea di Renzi è fare tabula rasa

Lo scontro coi sindacati, l’attacco alla burocrazia di Bruxelles e persino il durissimo confronto all’interno del Pd con tanto di ventilata scissione, non avrebbero altrimenti senso. Così come non si capirebbe la strategia dell’inquilino di palazzo Chigi. Renzi sa che se vuol mettere radici deve fare tabula rasa del vecchio assetto del partito per promuovere e consolidare un nuovo e più affidabile gruppo dirigente; al contempo, deve anche cercare di sostituire e svecchiare il sistema di potere, anzitutto quello economico bancario: ecco spiegato perchè il suo primo pensiero non può che essere il voto politico. Voto il più anticipato possibile.

Berlusconi ci penserà bene

Certo, c’è il patto con Berlusconi e per questo Renzi è assai cauto a proporre alternative a quello che fu chiamato pomposamente l’Italicum. Ma comunque appena se ne presenta l’occasione le fa, le ipotizza. Così  è accaduto per l’uscita sul premio alla lista e non alla coalizione: idea che ha trovato nel Cavaliere, al di là dei dinieghi, orecchie attente. Adesso è la volta del fido Giachetti. Mandato in avanscoperta con una proposta che suona come un’ipotesi ammazzacoalizioni a tutto vantaggio dei partiti maggiori. Anche stavolta, nonostante l’iniziale niet del capogruppo al senato di Forza Italia, Paolo Romani, è chiaro che Silvio Berlusconi ci penserà bene. Anche perchè il rischio di essere emarginato sul tema da una inedita maggioranza Pd grillini non si può sottovalutare.

 

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