Senato, Grasso salva il governo con il voto palese. Renzi: le riforme le facciamo tutte, provocazioni inutili

31 Lug 2014 18:49 - di Redazione

Governo battuto al Senato su un emendamento dell’opposizione durante la discussione del ddl riforme. L’Aula con 154 voti a favore, 147 contrari e 2 astenuti ha approvato a scrutinio segreto l’emendamento 1.1979 sulle competenze del Senato “su materie eticamente sensibili” sul quale governo e maggioranza avevano espresso parere negativo. Un brutto segno per Renzi dopo che, con la “mossa del canguro” che aveva consentito di “abbattere” centinaia di emendamenti, era sembrata in discesa la strada della riforma del Senato. 

L’emendamento approvato contro il parere della maggioranza, a firma del senatore della Lega Stefano Candiani, assegna al nuovo Senato la possibilità di legiferare su alcune materie ‘eticamente sensibili’ come bio-testamento, matrimonio e diritti civili. La seduta pomeridiana è stata molto movimentata, con le opposizioni scatenate contro il presidente Pietro Grasso che ha deciso di sottoporre al voto palese l’emendamento Candiani bis sulla riduzione del numero dei deputati, proposta che è stata bocciata. La seduta è stata sospesa varie volte mentre dai banchi dell’opposizione si levava il grido “Libertà, libertà!”. La votazione che ha visto in mattinata andare sotto il governo per soli sette voti ha riaperto nel Pd la “ferita” della famosa votazione dei 101, quella in cui mancarono i voti per l’elezione di Romano Prodi al Quirinale. Parlando alla direzione del Pd Matteo Renzi non ha nascosto la sua irritazione: “Non è il remake dei 101 ma nel merito lascia l’amaro in bocca: ci possono essere dissensi, ma viene scritta una pagina non positiva”. Il premier ha rivendicato l’accordo con Forza Italia, il tentativo di dialogo con i Cinquestelle e ha chiuso all’ipotesi di un’alleanza con Sel: “Una maggioranza politica con uno che mi accusa di aver stuprato la Costituzione, di essere l’emblema della deriva autoritaria” al “limite del prefascismo, un’alleanza con questi non ce la farei”. Infine ha promesso di andare avanti sulle riforme a tutti i costi: “Possono inventarsi tutte le scappatoie di questo mondo ma loro hanno già finito il tempo, noi non abbiamo finito la pazienza. Invito tutti alla calma perché tanto, una alla volta”, le riforme “le finiamo tutte: non molliamo rispetto alle provocazioni”.

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