“Orsoni, chi è costui?”. Il Pd è smemorato. Come con le banche, le coop e tutto il resto

7 Giu 2014 18:59 - di Girolamo Fragalà

È difficile, troppo difficile per chi è di sinistra ammettere che negli episodi di malaffare il partito ci sia dentro con le mani e con i piedi. È difficile, troppo difficile perché per decenni hanno barato, hanno giocato con  le frasi, hanno capovolto le situazioni a loro vantaggio, sempre per mandare in pasto all’opinione pubblica l’idea della superiorità morale. Mai una parola sulle Coop, mai una parola netta sulle banche, men che meno sul Monte dei Paschi di Siena. Persino adesso, con la vicenda veneziana, si stanno cullando nelle gondole, senza mai dare una risposta chiara. L’unica frase è stata pronunciata da Renzi, ma nel peggiore dei modi, in un politichese furbo, dove il mea culpa si intuisce ma per intuirlo è necessario esaminare parola per parola, lettera per lettera, virgola per virgola. Per uno come lui, che vuole apparire sincero come un fanciullino e candido come un giglio fiorentino, sarebbe stato facile ammettere che nell’affare Mose il Pd è stato colto con le dita nella marmellata. E invece – inizialmente – ha scelto un giro di parole: «È fuori dalla storia negare la responsabilità della politica, anche per la mia parte politica». I colpevoli sono innanzitutto gli altri, poi la politica in generale, infine anche qualcuno del Pd. Una beffa. Tanto da essere quasi costretto, subito dopo, a puntualizzare in modo esplicito l’intenzione di cacciare a calci nel sedere i corrotti, per evitare una figuraccia senza precedenti. Sia chiaro, nessuno vuole dare sentenze anticipate. Ma se il centrodestra ha affrontato la vicenda nel solco di ciò che ha sempre detto in tema di garantismo, il centrosinistra ha usato gli stessi trucchi del passato, aprendo così un’autostrada davanti a Grillo, che dal blog ha avuto facile gioco nel dire che «farsi prendere per il culo dal Pd è troppo». Lasciando da parte i termini volgari, resta il fatto che – come appunto sostiene l’ex comico – sembra che ora nessuno conosca Orsoni e si discetta se sia o meno iscritto al partito. Una sceneggiata. Uno sberleffo. Che però non ha convinto nessuno. E che dimostra quanto Renzi sia molto più vecchio di quanto sembri. Non nel fisico ma nella mentalità.

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