Gb, infuria la polemica: nei locali solo carne di pollo “halal” per non offendere i musulmani

7 Mag 2014 19:31 - di Guglielmo Federici

È giusto che andando a magiare carne in una nota catena di ristoranti di Londra come “Pizza Express” ci si debba uniformare a standard e abitudini alimentari  islamici? La risposta è no o comunque dà da pensare l’illogicità della vicenda che sta suscitando polemiche accese tra i cittadini di Sua Maestà britannica, dopo che la catena ha rivelato come tutta la carne di pollo usata nei suoi piatti provenga dalla macellazione “halal”, secondo il rituale musulmano. Come emerge dai media del Regno Unito, la polemica verte sul fatto che nel menù dei ristoranti non viene specificata questa origine. Quindi, chiunque entri, pensa di andare a mangiare carne secondo le norme della macellazione “classica” a cui siamo abituati da sempre e non ad officiare un rito di un credo religioso che magari non gli appartiene. Il metodo “halal”, inoltre, è criticato aspramente perché sottopone gli animali a una morte con sofferenza non necessaria. Pizza Express in una nota ha spiegato che i polli vengono prima storditi e poi uccisi, rispettando così tutte le regole vigenti. Questo non ha comunque convinto le organizzazioni laiche britanniche. «Inconsapevoli clienti devono mangiare carne macellata con metodi religiosi», ha dichiarato Stephen Evans, della National Secular Society. Qual è la ratio di questa scelta di campo? Possibile che anche andare a mangiare un bistecca o un filetto possa essere o meno “religiosamente corretto”?

Si dà il caso che la scorsa settimana fosse finita sotto accusa anche la catena americana Subway per aver rimosso la carne di maiale (bacon e prosciutto cotto) venduta in 200 suoi fast food nel Regno Unito: era passata alle alternative “halal” per non urtare la sensibilità musulmana, andando così incontro, come aveva spiegato un suo portavoce, alle esigenze delle comunità islamiche del Paese. Non pensiamo di offendere nessuno dicendo che la misura è colma e che non se ne può più di abdicare alle nostre abitudini pur di non offendere qualcuno. Tra l’altro il metodo di macellazione islamico è fortemente criticato e oggi, dopo la Danimarca, anche nel Regno Unito questa pratica finisce sotto accusa. I veterinari britannici lanciano un appello contro le sofferenze non necessarie a cui vengono sottoposti gli animali abbattuti secondo il metodo halal. John Blackwell, presidente della British Veterinary Association intervistato dal Times è arrivato a chiedere il bando di questi metodi, se musulmani ed ebrei non introdurranno pratiche meno dolorose. Le comunità ebraiche e musulmane sono, però, apertamente critiche verso la proposta di cambiare i metodi di macellazione, sostenendo che così si calpestano i loro diritti religiosi: nei negozi di carni di Brick Lane e di Brixton sono già comparsi cartelli che invitano i consumatori a lottare contro gli infedeli che vogliono abbattere la tradizione millenaria…

Ma che senso ha costringere degli animali ad una morte atroce per dissanguamento? Dove sono gli animalisti di tutto il mondo che fino a un mese fa tuonavano contro l’abitudine di mangiare l’agnello a Pasqua?

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