Altra retata di falsi invalidi a Napoli: undici in manette. Hanno percepito pensioni illegittime per 600 mila euro

28 Mag 2014 10:24 - di Valerio Pugi

Undici persone, accusate di aver riscosso pensioni di invalidità per il totale di 600.000 euro senza averne diritto, sono state arrestate dai Carabinieri in un blitz scattato all’alba a Napoli. I militari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip del capoluogo campano al termine di indagini della Procura partenopea e hanno eseguito sequestri “per equivalente” di 600.000 euro. Alle persone arrestate la Sezione reati contro la pubblica amministrazione della Procura contesta, a vario titolo, i reati di truffa ai danni di ente pubblico, contraffazione di certificazioni, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in certificati e copie autentiche, falsità commessa da privati e falsità ideologica del pubblico ufficiale in atto pubblico. Secondo le indagini dei Carabinieri del Comando provinciale di Napoli, le persone arrestate, in concorso autonomamente ciascuno con altre da identificare, hanno falsificato verbali di accertamento di invalidità dell’Asl Napoli 1, utilizzando anche falsi timbri e sigilli dello Stato. In questo modo – sempre secondo l’accusa – avrebbero percepito, in tutto, oltre 600.000 euro fra pensioni d’invalidità e arretrati. Dall’avvio delle indagini nel settore delle false invalidità da parte della Procura di Napoli, nel settembre 2009, sono complessivamente 337 i falsi invalidi arrestati, 21 gli obblighi di dimora e oltre 15 milioni il valore dei beni sottoposti a sequestro.
La scorsa settimana sempre nel capoluogo partenopeo erano state arrestate 27 persone, fra cui una signora quasi cieca ma capace di leggere la posta e parcheggiare l’auto in un vicolo della città. Molti degli arrestati avevano dichiarato “inesistenti patologie di natura psichica”. I carabinieri di San Giuseppe Vesuviano, coordinati dalla Procura, avevano scoperto che numerosi verbali di accertamento di invalidità dell’Asl, presentati a vari uffici del capoluogo campano, erano falsi. La falsificazione aveva indotto in errore l’Inps che, in base a questa documentazione, aveva erogato pensioni d’invalidità e arretrati a partire dal 2008. Truffa ai danni di ente pubblico, contraffazione di certificazioni e falsità commessa da privati, falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale in certificati, copie autentiche e atto pubblico: questi i reati contestati a vario titolo, perché nell’inchiesta risulta indagato anche un funzionario del Comune di Napoli che, in passato, era stato già arrestato per reati dello stesso tipo.

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