Parroco arrestato per abusi su minori: un mese fa, ubriaco, finì in un canale con il suo maxi-Suv

5 Apr 2014 15:54 - di Redazione

A febbraio finì in un canale, ubriaco, a bordo del suo nuovissimo Suv Bmw “X1-18” da 35.000 euro appena acquistato, con un tasso alcolemico quasi 4 volte oltre il limite. Ieri è stato arrestato con l’accusa di abusi sessuali su minorenni: «di fronte a figura con spiccata spregiudicatezza e capacità a delinquere con totale assenza di freni inibitori», la sua condotta «poteva essere contrastata solo attraverso la misura estrema di cautela», ha scritto il giudice Rossella Materia che ha firmato il provvedimento di arresto su richiesta del pm Isabella Cavallari.
E’ un’immagine che fa a pugni con quella di un prete, la vita di Don Giovanni Desio, 52 anni, parroco di Casalborsetti, piccole comune del Ravennate.
Originario di Milano e da 13 anni parroco della piccola località rivierasca dove è conosciuto con il soprannome di “John”, don Desio si salvò in extremis quando finì nel canale grazie all’intervento di tre abitanti della zona che riuscirono miracolosamente a estrarlo, fradicio dall’abitacolo.
La sera dell’11 febbraio scorso, poco prima delle 21, il prete urtò, a velocità sostenuta una vettura in sosta sulla strada, nei pressi di un ristorante, proiettandola diversi metri piu’ avanti e provocando
forti danni, finendo poi con la Bmw nell’adiacente canale Destra Reno, sfondando la balaustra del canale e rimanendo sospesa per qualche momento sugli ormeggi di una barca, prima di
scivolare verso l’acqua. Spiegò, poi, che quella sera era di ritorno da una cena di una famiglia di parrocchiani, durante la quale aveva bevuto pochi bicchieri di vino bianco. Fortunatamente il rumore del botto, amplificato in una silenziosa sera di febbraio, attirò sulla via il proprietario dell’auto semidistrutta, una Golf, un altro residente e il titolare di un vicino bar che, dopo avere sfondato il lunotto posteriore del veicolo con un martello, estrassero il sacerdote dall’auto.
Grande lo stupore degli “angeli custodi“ quando scoprirono che il conducente era il parroco di Casalborsetti che si era fatto cogliere in controtendenza rispetto a quanto aveva detto, con vigore, pochi mesi prima Papa Francesco incontrando in Vaticano seminaristi e novizi: «A me fa male quando vedo un prete o una suora con un’auto di ultimo modello: ma non si può!»
Un messaggio di sobrietà che, evidentemente Don Desio non colse. La Bmw X1-18 era stata comperata a km zero poche settimane prima dell’incidente da una concessionaria di Ravenna, anche grazie a un finanziamento e alla restituzione della sua vecchia auto, una Golf  “datata”. Il sogno di una vita che si era realizzato a 50 anni e che gli avrebbe consentito – aveva spiegato il religioso dopo l’incidente – di fare lunghi viaggi per questioni di sacerdozio e di giornalismo, visto che Don Desio è critico musicale e cinematografico).
Don “John” è molto conosciuto in zona: fa parte del Consiglio pastorale diocesano, è direttore del settimanale “Risveglio Duemila”.
La sua è una vocazione in età adulta, da 13 anni è parroco di Casalborsetti, oggi 900 abitanti scarsi, dove ha dato vita a diverse iniziative tra i parrocchiani. Non veste l’abito talare ma in stile casual, grande amico di Franco Califano, ama la musica, non disdegna il festival di Sanremo ed è conosciuto da anni, come detto, anche come critico cinematografico tanto che ha frequentato i festival di Mar del Plata, Locarno e Venezia dove e’ stato tra l’altro in giuria per il premio “Ragazzi e cinema”. E qui il pensiero va all’arresto di oggi, con i pm che lo accusano apertamente di abusi sessuali su minorenni.
«Esprimere modernita’ e cultura – si legge in una sua intervista on line di tre anni fa ad un settimanale locale – ad alcuni ha dato fastidio. E’ stata dura infrangere la barriera del provincialismo».

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