Meloni: con Marine Le Pen abbiamo in comune la difesa della sovranità monetaria

3 Apr 2014 12:57 - di Gloria Sabatini

Strette di mano, sorrisi, scambi di idee sul destino dell’eurozona. L’incontro di ieri a Bruxelles tra Giorgia Meloni e Marine Le Pen è la prima tappa di «un possibile cammino comune» ma non un preludio al matrimonio. Il leader di Fratelli d’Italia, vento in poppa con i sondaggi che fotografano una crescita costante, guarda oltre. «Il lungo colloquio con il numero uno del Front national è solo l’avvio di una serie di incontri e iniziative comuni con tutte le formazioni eurocritiche a cominciare dai Conservatori e dai Riformisti che si oppongono all’euroburocrazia e si sottraggono al monopolio del tandem Ppe-Pse, entrambi Merkel dipendenti. Ho avviato dei contatti che mi sembrano interessanti, pur mantenendo ciascuno le proprie diversità». Insomma se il Front national non è più quello di Jean Marie Le Pen alcune posizioni oltranziste che ancora permangono non appartengono al dna di Fratelli d’Italia.

Che cosa accomuna il suo movimento al Front national?

La stessa  visione a difesa della sovranità monetaria contro la gabbia dell’euro, un marco travestito, la volontà comune di sostituire al bipolarismo destra- sinistra quello, come lo ha definito la Le Pen tra “alto” e “basso”, cioè interpretare e rappresentare i disagi del popolo piuttosto che gli interessi della grande finanza. La convinzione che questa Europa egoista, tecnocratica, burocratica non possa essere il futuro e la voglia di costruirne una diversa, fatta di nazioni libere e sovrane.

La critica alla moneta unica è una priorità?

Cambiare i contorni di questa unione europea e ridisegnare quelli della presenza italiana, partendo dalla rivendicazione della sovranità monetaria per superare la sudditanza con la Germania: è la stella polare di Fratelli d’Italia- alleanza nazionale in sintonia con la sensibilità dei nostri militanti e simpatizzanti. Non a caso alle primarie delle idee che abbiamo celebrato in tutta Italia il no all’euro è stato un plebiscito. Noi non abbiamo una moneta unica, l’euro non è la sintesi delle economie che compongono l’Europa, abbiamo adottato il marco tedesco cambiandogli nome con il risultato di rafforzare le economie più forti e indebolire quelle più deboli. Opinione suffragata da studi approfonditi di noti economisti “contro corrente”. Nel programma con cui ci presentiamo alle europee c’è anche la difesa del made in, il sostegno alla natalità e alla famiglia, il no all’immunità per chi delinque, italiano o immigrato clandestino che sia, il no alla droga libera.

Si riferisce al via libera della Camera allo svuota-carceri?

L’abolizione del reato di clandestinità e la depenalizzazione della coltivazione di marijuana approvate ieri con la complicità di Forza Italia (che dovrebbe essere il primo partito di centrodestra) sono una vergogna, siamo alla capitolazione dello Stato davanti ai principi della legalità. Su questo terreno FdI-An non farà sconti dimostrandosi l’unica formazione realmente di centrodestra nel panorama politico. È l’unica che sembra voler difendere gli interessi dell’Italia. È bene che gli elettori lo sappiano: alle prossime elezioni europee votare per il Nuovo Centrodestra o per Forza Italia equivale a sostenere lo status quo, dare ossigeno al governo di Renzi che va dalla Merkel in cerca di pacche sulle spalle, insomma scegliere la sudditanza a Berlino. Ricordiamo che nel Ppe comanda la Merkel, votare Fi o Ncd vuol dire dare ancora più potere alla Germania. Se invece si vota Pd si sceglie automaticamente il Pse e il tedesco Martin Schulz. Un voto a FdI-An invece è un voto dato a chi vuol fare gli interessi del popolo italiano e non dei tedeschi. Dunque è l’unico, vero, voto utile all’Italia.

Oggi Alfano si è candidato a fare il motore dell’alleanza dei moderati e dei riformisti alternativi alla sinistra…

Ho letto che Il ministro dell’Interno del governo Renzi ha una strana idea del bipolarismo e delle identità. «Finché Renzi promuoverà politiche economiche di centrodestra, finché si adopererà per un riassetto istituzionale che coincide con la nostra visione delle riforme, allora condivideremo l’obiettivo», ha detto. Lo sfido a dimostrare quali sarebbero le politiche di centrodestra. È stato complice dei provvedimenti che svendono la Banca d’Italia, che azzerano il fondo per i rimpatri e le  vittime della mafia per destinare i soldi all’accoglienza degli immigrati, che fingono di rinnovare il Palazzo con fasulli restyling del Senato senza tra l’altro mai parlare di presidenzialismo, che negano la sovranità popolare. Lo stesso, ricordiamolo, che si è fatto paladino di una legge truffa come l’Italicum peggiore del porcellum e che non dice una parola sulle pensioni d’oro. La verità è che la coalizione è tutta da definire. Alfano, governa con la sinistra, dentro Forza Italia tengono posizioni incomprensibili. Noi siamo rimasti gli unici a dire e a fare cose di centrodestra.

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