Renzi, alle prese con i malumori del Pd, apre a Forza Italia: le regole si fanno anche con loro

15 Gen 2014 21:00 - di Redazione

Sulle regole si deve discutere anche con Forza Italia. Un concetto non nuovo, quello espresso da Matteo Renzi in un’intervista al Tg5, ma che viene ogni volta considerato una sorta di grimaldello per scassinare la maggioranza che sorregge Letta. Parlando di un possibile incontro con Berlusconi, il segretario del Pd assicura:”Se ci vediamo è per chiudere”. Per chiudere, cioè, un possibile accordo su legge elettorale, superamento del Senato e delle Province.

Ma il nuovo segretario del Pd deve guardarsi anche dai malumori interni al partito. Nella prima riunione della direzione del Pd da quando è diventato segretario, Renzi è atteso al varco dalla minoranza interna, ma non solo. Ad aspettarsi risposte sui temi caldi, legge elettorale in primis, ma anche riforme, piano sul lavoro e rapporto con il governo sono anche gli alleati di maggioranza e il premier. E in preparazione dell’appuntamento, che sarà aperto e in diretta streaming, il segretario è stato impegnato in una serie di incontri, in particolare sul sistema di voto, da Denis Verdini ad Angelino Alfano a Nichi Vendola e Pierferdinando Casini. Senza, comunque, indicare un modello di voto in particolare, anche se – si sottolinea da fonti renziane – sulla questione della legge elettorale (per la quale Renzi vuole anche l’assenso di Fi) il sistema che sulla carta potrebbe raccogliere più consensi è, allo stato, considerato il Mattarellum. Ma sul fronte della legge elettorale dalla sinistra Pd si insiste sul doppio turno bocciando eventuali intese con Fi.

E i rapporti con Letta? Non sono idilliaci. Lo dimostra la battuta sferzante di Renzi: “Se Letta si logora da solo non è colpa mia”. Le continue punzecchiature renziane, del resto, hanno insospettito un po’ tutti. Si allarga il fronte di quelli che pensano che il vero obiettivo di Renzi resti il ritorno alle urne: dal Nuovo centrodestra a Scelta civica e ai neocentristi di Mauro viene la richiesta convergente al sindaco di Firenze di chiarire in direzione l’obiettivo del Pd. A questo schieramento nelle ultime ore si è aggiunta la sinistra interna democratica che propone di dare un chiaro segnale di sostegno all’esecutivo proprio per stanare il segretario.

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