Legge elettorale, si votano gli emendamenti mentre si tratta sulla soglia del premio di maggioranza

29 Gen 2014 9:52 - di Redazione

Ancora nessun voto, ma oltre due ore di discussione sul complesso degli emendamenti alla legge elettorale, questa notte in commissione Affari costituzionali alla Camera. Con l’incognita della trattativa in corso tra Renzi e Berlusconi per sbloccare alcune modifiche condivise al testo, nella seduta iniziata intorno alla mezzanotte ciascun partito ha ribadito le sue posizioni. Tranne il Movimento 5 Stelle, che ha denunciato la “perdita di tempo” e ha deciso di non intervenire finché non si passerà al voto degli emendamenti, che dovrebbe iniziare alle 14.30 e potrebbe andare avanti anche oggi in nottata. Severe critiche all’Italicum e al meccanismo delle soglie di sbarramento e del premio di maggioranza, sono state espresse dai rappresentanti dei piccoli partiti. Mentre Enrico Costa, capogruppo di Ncd, pur confermando il sostegno all’impianto della legge, ha messo il guardia dal rischio di ritrovarsi, dopo il “Porcellum”, con un sistema elettorale “Vampirellum”, che con i voti dei partiti piccoli che non raggiungono la soglia di sbarramento, aiuta i partiti grandi della coalizione a vincere un ampio premio di maggioranza. Un meccanismo, questo, che Ncd chiede di modificare, insieme a quello delle liste bloccate. Solo alcuni “affinamenti tecnici” ha invece auspicato Forza Italia, che con il deputato Massimo Parisi ha chiesto l’introduzione del meccanismo cosiddetto “salva Lega”, ventilato la possibilità di cancellare i nomi dei candidati dalla scheda elettorale e riaffermato la contrarietà del suo partito a una delega al governo per disegnare i collegi. Ma quella delega è tornata a chiederla il Pd, con Gianclaudio Bressa, che ha anche difeso la necessità di alzare la soglia del 35% per il premio di maggioranza. La commissione dovrebbe finire i suoi lavori domani per consentire la presentazione in aula nel pomeriggio di giovedì del testo “emendato” con le modifiche decise dall’atteso accordo tra il leader del Pd e il leader di Forza Italia: Senza il quale la riforma dovrebbe comunque approdare nell’emiciclo con il cosiddetto testo base, trasferendo quindi tutta la partita per le norme definitive in Aula.

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