Grillo fa l’incendiario e incita i poliziotti alla rivolta. Condanna bipartisan, il Pd sente “puzza di golpismo”

10 Dic 2013 16:28 - di Antonio Marras

«Vi chiedo di non proteggere più questa classe politica. Gli italiani sono dalla vostra parte, unitevi a loro». Un vero e proprio appello alla rivolta, quello contenuto in una lettera di Beppe Grillo  alle forze dell’ordine destinata a scatenare un vespaio di polemiche. «Mi rivolgo a voi che avete la responsabilità della sicurezza del Paese. Questo è un appello per l’Italia. Il momento storico che stiamo vivendo è molto pericoloso», è il messaggio del leader dei Cinquestelle pubblicato sul suo blog e rivolto a Leonardo Gallitelli, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, ad Alessandro Pansa, capo della Polizia di Stato e a Claudio Graziano, Capo di stato maggiore dell’Esercito italiano. Grillo ricorda il gesto di alcuni agenti di Polizia e della Guardia di Finanza a Torino che si sono tolti il casco: «Si sono fatti riconoscere, hanno guardato negli occhi i loro fratelli. È stato un grande gesto e spero che per loro non vi siano conseguenze disciplinari». A loro Grillo chiede di non proteggere più “questa classe politica che ha portato l’Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, di non schierarsi davanti ai palazzi del potere infangati dalla corruzione e dal malaffare. Le forze dell’Ordine non meritano un ruolo così degradante. Gli italiani sono dalla vostra parte, unitevi a loro. Nelle prossime manifestazioni ordinate ai vostri ragazzi di togliersi il casco e di fraternizzare con i cittadini. Sarà un segnale rivoluzionario, pacifico, estremo e – conclude – l’Italia cambierà”.

La reazione delle forze politiche all’uscita di Grillo è unanime, la condanna bipartisan. Il Pd prima parla di “puzza di golpismo” con Dario Ginefra mentre la neoresponsabile della Giustizia del Pdl Alessia Morani, sostiene che “è stato abbondantemente superato ogni limite accettabile”. «Se Grillo ritiene che questa sia la strada per avere più consenso sappia di aver imboccato la strada sbagliata. Chi gioca col fuoco rischia di bruciarsi. Certo non gli consentiremo di incendiare il Paese», dichiara. Da destra la condanna arriva per bocca di Maria Stella Gelmini, secondo cui la lettera di Beppe Grillo alle Forze dell’ordine è un atto demagogico. «Cavalcare le proteste, giuste ma sul filo della legalità, del movimento dei forconi rischia di mettere a repentaglio l’ordine pubblico», dice il vice capogruppo vicario di Forza Italia. Anche dai sindacati di polizia i toni sono alquanto decisi: «Grillo dovrebbe dimenticarsi del suo passato di comico e smettere di fare il ridicolo. Pensi piuttosto a fare il politico», dice il segretario del Sap Nicola Tanzi.

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