Alfano presenta il suo simbolo: «Blu come la serenità che serve all’Italia, quadrato nel segno dell’uguaglianza»

5 Dic 2013 20:52 - di Redazione

Lo blandisce e lo sfida: Angelino Alfano non taglia del tutto il cordone ombelicale con Silvio Berlusconi, e anzi tiene aperto un canale di dialogo. Così oggi il vicepremier ha colto la palla al balzo delle primarie che il Cavaliere sembra aver preso in considerazione per la coalizione di centrodestra: «Sono molto soddisfatto», ha plaudito Alfano da Bruxelles , perché  «questo ne dimostra la lungimiranza e la visione di prospettiva. È una scelta importante e va incontro esattamente a quello che avevamo chiesto ed era stato condiviso anche da altri protagonisti del centrodestra, a cominciare dal presidente Maroni». Per questo Alfano si è messo a correre: vuole “consolidare” il suo giovane movimento, renderlo forte, in grado di affrontare le sfide future. Così oggi è quasi fuggito da Bruxelles – dove era ancora in corso il consiglio Affari interni e prima della discussione sul lavoro della task force per il Mediterraneo – per rientrare nella capitale a presentare alla stampa il geometrico simbolo del movimento e fornire gli ultimi dati sulle adesioni («Toccata quota mille per gli amministratori locali che si uniscono ai 90 consiglieri regionali, ai 60 parlamentari e ai 7 europarlamentari»).

Un quadrato blu su fondo bianco, il logo del partito: «Il colore blu a simboleggiare la serenità che serve all’Italia ma anche la forza per combattere. Da oggi la nostra squadra gioca con il blu, il colore del mare, dei sogni di Mirò, di una grande speranza», ha detto ispirato il ministro. Quanto alla forma geometrica, «il quadrato con i suoi lati e angoli uguali rimanda al principio di uguaglianza, all’idea di giustizia, al merito» («Il nostro movimento sarà quello dove vincerà il migliore»). «Siamo una squadra pronta a giocare la propria partita» indossando la «maglia blu» con cui saremo in campo per dare «un futuro al centrodestra» e per vincere. E che si è anche dotata di un presidente, Renato Schifani, eletto per acclamazione. Rispolverando la politica dei due forni, Alfano ha intanto confermato il suo sostegno al governo ma fissando dei paletti ha rilanciato sul «contratto di governo per il 2014 che – ha spiegato – metta al centro il taglio alla spesa pubblica improduttiva, quello dei costi della politica e la diminuzione delle tasse sul lavoro». Per poi avvisare: La vita del governo «non dipende dalla sentenza della Corte costituzionale, ma dalla capacità di raggiungere gli obiettivi».

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