La nuova persecuzione: ogni cinque minuti viene ucciso un cristiano nel mondo

1 Nov 2013 18:28 - di Aldo Di Lello

C’è un grande emergenza umanitaria nel mondo di cui poco si parla. È l’emergenza della persecuzione che colpisce le comunità cristiane in molte aree della Terra. A ricordare questa atroce realtà ai tanti  immemori, ai tanti distratti  e ai tanti “struzzi” è stato, nel giorno di Ognissanti,  il cardinale  Walter Kasper, presidente emerito del Pontificio Consiglio per l’Unità dei cristiani «Dobbiamo ricordare i moltissimi cristiani che vivono in condizioni disumane di grande povertà e miseria, i profughi, i migranti, gli incarcerati, gli isolati e i soli ». La tragedia dei barconi di profughi si spiega anche con la recrudescenza dell’odio etnico-religioso nel Corno d’Africa e nell’Africa sub-sahariana, dove imperversano le milizie fondamentaliste legate ad Al Qaeda e dove le stragi di cristiani sono purtroppo sempre più frequenti. Come in Nigeria, dove il gruppo integralista di Boko Haram semina la morte e il terrore. Ma il fenomeno è molto più vasto e generalizzato. «Ogni cinque minuti viene ucciso un cristiano nel mondo», afferma il sociologo delle religioni Massimo Introvigne riferendo i dati del 2011, dai quali risulta che ogni anno sono 105mila le vittime cristiane dell’odio religioso.

Laddove non sono i gruppi terroristici a compiere stragi,  provvedono taluni Stati, soprattutto  quelli che applicano in vario modo la Sharia (la legge islamica), a limitare la libertà religiosa. Anche nel “laico” Pakistan, uno dei Paesi in cui i cristiani sono peraltro maggiormente colpiti dall’odio degli islamisti  radicali, vigono istituti, come la “legge antiblasfemia”, che coartano di fatto l’espressione della fede cristiana. E proprio una giovane donna pakistana, Asia Bibi, colpita da tale legge, è diventata un delle figure simbolo delle vittime della persecuzione. Di fede cattolica, Asia vive da nove anni in carcere perché accusata di aver «offeso» il profeta Maometto. In suo favore si stanno mobilitando da anni le organizzazioni umanitarie di tutto il mondo. La campagna per la liberazione della giovane donna ha giù fatto due illustri vittime in Pakistan: il governatore  del Punjab, Salmaan Taseer, e il ministro per le Minoranze religiose, Shahaz Bhatti, entrambi assassinati in attentati terroristici per il loro impegno i favore della perseguitata. Dietro le parole del cardinale Kasper c’è un mondo di inaudita sofferenza e di intollerabile ingiustizia. E fa indubbiamente riflettere il richiamo a una ricorrenza storica. L’Editto di Costantino che pose fine alle persecuzioni contro i cristiani, garantendone la libertà di culto, è del 313 d. C. , esattamente 1700 anni fa. Dopo 17 secoli, la persecuzione non è finita. Anzi…

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