Maturità: stop ai bonus e stage pre-universitari. Farà discutere il piano del ministro Carrozza

7 Set 2013 11:56 - di Redazione

Strapazzata da riforme, annunci e passi indietro, la maturità torna sotto i riflettori con il restyling annunciato dal ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, che si congeda dal palco della Festa nazionale del Pd con un impegno irrevocabile, che ha già fatto discutere. «Con il prossimo Consiglio dei ministri aboliremo il bonus maturità, i dieci punti che l’esame di Stato regala a ogni studente promosso bene. Si sa, servono per la valutazione di un test d’accesso universitario che ne vale cento…». Addio al merito per gli studenti più promettenti? Non proprio. Intervistata da Repubblica, il ministro chiarisce: «L’abbiamo guardato da tutte le parti, ho insediato una commissione tecnica apposta, abbiamo capito che è difficile introdurre un premio che garantisca giustizia. Sono giunta alla conclusione che sia impossibile. Abbiamo provato a cambiare il bonus a giugno, a renderlo più equo, adesso è l’ora di fermarci». Per il 2014 l’aiutino non ci sarà. «La commissione ministeriale, in un secondo momento, ci dirà qual è il modo migliore per premiare gli studenti». Eppure i bonus sono propedeutici ai tanto discussi test di accesso alle facoltà a numero chiuso.  «Sui test d’ingresso ci vuole una valutazione seria e ponderata. Oggi registro che una selezione esiste in molti paesi europei, dovremo parlarne…».

Tre i punti fermi del piano di viale Trastevere: l’abolizione dei bonus, la creazione di stage pre-universitari, lo stop al “concorsone” per assumere nuovi docenti. Su quest’ultimo la Carrozza è irremovibile. «Non bandirò più un concorso pubblico per assumere docenti in queste condizioni. In Toscana e Lazio le commissioni non hanno concluso il lavoro, altrove mancavano classi di concorso, mancavano discipline. Dobbiamo ridare certezza a chi già nella scuola lavora». Ma è sul “disorientamento” post-maturità che si concentrano gli sforzi maggiori del ministro, anche se solo annunciati e lontani dalla effettiva applicazione. «Vorrei cambiare l’approccio all’esame di maturità, la filosofia degli ultimi due anni di studi superiori», dice pensando di introdurre l’orientamento universitario già dal quarto anno di superiori, prima della maturità uno studente dovrà essere già entrato in un ateneo e aver fatto stage in aziende, società, enti pubblici. «L’Italia non dovrà mai più sfornare un laureato che a 25 anni non ha mai fatto un lavoro, neppure il cameriere».

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