Turista fa mendicare per scherzo la figlioletta e si scatena l’inferno. Ma per i minori nomadi?

13 Ago 2013 20:06 - di Sandro Forte

A sentire lei, turista milanese di 40 anni in vacanza a Santa Margherita Ligure, è stato “uno scherzo” scrivere su un foglietto “Mi hanno abbandonata, fate un’offerta” e consegnarlo alla sua piccola di tre anni perché chiedesse l’elemosina tra i tavoli della piazza principale della cittadina mentre lei chiacchierava tranquillamente con l’amica nel dehor di un caffè. Per questo “scherzo”, comunque, la signora dovrà pagare, perché è stata denunciata per sfruttamento di accattonaggio e il caso sottoposto all’esame dei giudici del Tribunale dei minori che dovranno prendere una decisione sulla sua capacità di fare la madre davvero. Ma, scherzo o non scherzo, è paradossale che per lei si siano mossi sollecitamente vigili urbani, carabinieri e giudici, mentre i tanti nomadi che mandano i loro figli a fare accattonaggio per strada o sui mezzi pubblici sono quasi sempre impuniti.
Santa Margherita Ligure d’estate brilla: piena di cose e di sole e di colori come tutte le stazioni balneari che hanno una storia di decenni nel saper fare turismo. Ma due giorni fa nella piazza principale, quella dello struscio pre-serale, c’era una bimba piccola piccola che sgambettava da sola e stringeva tra le manine un foglietto e un bicchiere di carta nel quale in molti hanno fatto cadere un soldino, con grande indifferenza, prima di ricominciare a chiacchierare. Nessuno, apparentemente, s’è accorto che quella bimba era così piccola che non avrebbe mai dovuto chiedere l’elemosina. Poi finalmente una donna, dopo aver dato il suo soldo, le ha chiesto: «Ma la mamma dov’è?». Quando lei ha indicato il bar di fronte, la donna ha chiamato i vigili urbani. Sono arrivati subito: identificata la mamma e riconsegnata la bambina, hanno cercato di farsi spiegare come può una madre far fare accattonaggio alla propria figlia di tre anni. «È stato solo uno scherzo – si è giustificata lei – volevo farla giocare». I vigili urbani non ci volevano credere ed hanno chiamato anche i carabinieri. È partita così la denuncia penale di sfruttamento per accattonaggio. Ma la decisione più importante dovrà prenderla il giudice del Tribunale dei Minori di Genova cui le autorità si sono rivolte: sarà lui a dire se una madre che lascia la figlia a giocare all’accattone, intascandosi magari quei pochi centesimi regalati per indifferenza dalla gente, sia una madre davvero o “per scherzo”. E speriamo che tanta giustificata solerzia venga usata anche nei confronti dei nomadi che mandano – questi sì per davvero – i loro figli a mendicare.

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