La Farnesina smentisce: «La Bonino non ha mai pensato di dimettersi». Possibile il rientro di Alma in Italia.

23 Lug 2013 16:54 - di Antonella Ambrosioni

«Non ho mai pensato a dimettermi». Fonti della Farnesina smentiscono le indiscrezioni emerse in queste ore  riguardo all’intenzione di lasciare l’incarico del ministro degli Esteri Emma Bonino in seguito alla vicenda Ablyazov. Rimangono numerosi «punti oscuri» sul caso, è la posizione del ministro Bonino ma, secondo quanto riferito dalla titolare della Farnesina – lunedì – all’ingresso del Consiglio Affari Esteri Ue a Bruxelles, sono altre istituzioni «a dover chiarire». Il ministro aveva poi chiarito: «Per quello che seguo in solitario e con grande attività dal primo giugno, di fronte a istituzioni del Paese che continuavano a ripetere che tutto era regolare, la mia preoccupazione è stata difendere questa signora». Il ministro Bonino ha poi riferito che all’Italia non è stato chiesto di riferire del caso Shalabayeva presso le istituzioni europee. Ma l’affaire kazako continua a far discutere. Potrebbero tornare in Italia la moglie e figlia del dissidente Ablyazov?  Non è escluso, è la risposta del premier Akhmetov alla domanda posta dal Corriere della Sera. Cauzione e garanzie sono le condizioni per l’eventuale rientro nel nostro Paese». La moglie del dissidente Mukhtar Ablyazov dovrebbe presentare una richiesta agli organismi giudiziari che potrebbero accoglierla fissando una cauzione. Intanto Madina Ablyazova, una delle figlie di Alma Shalabayeva, affida una dichiarazione all’agenzia D’Antoni&partners: «Desidero ringraziare il ministero degli Affari Esteri italiano per gli sforzi che ha fatto – ha detto Madina Ablyazova – e che continua a fare, nell’interesse di mia madre e mia sorella e sono anche consapevole dell’impegno personale del ministro Bonino, certa che sta facendo il possibile per trovare una soluzione diplomatica per il rientro di mia madre e di mia sorella». «I difensori della mia famiglia sono stati ricevuti presso il Ministero degli Affari Esteri italiano in più occasioni per parlare delle conseguenze internazionali dell’espulsione», prosegue Madina nella dichiarazione, precisando che «i funzionari del ministero hanno ascoltato con attenzione le preoccupazioni della mia famiglia, hanno esaminato i documenti ufficiali inerenti l’espulsione e hanno interloquito con le autorità in Kazakhstan».

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