Il governo dà il via libera al decreto sulle carceri. Fratelli d’Italia annuncia un referendum sull’amnistia “mascherata”

26 Giu 2013 13:13 - di Redazione

Via libera del Consiglio dei ministri al decreto contro il sovraffollamento delle carceri. «È una risposta di dignità del Paese all’emergenza carceraria  – ha spiegato Enrico Letta – che se non affrontata avrebbe portato gli osservatori internazionali a puntare il dito sull’Italia “incapace di gestire dignitosamente la vita nelle carceri”». Non è uno svuotacarceri – ha spiegato in conferenza stampa il ministro Cancellieri – ma indica una nuova filosofia dell’espiazione della pena». Un “chiarimento” preventivo, quello del Guardasigilli, che sa bene che la ricetta ha lasciato e lascerà molti con l’amaro in bocca.  Il ministro ha voluto ricordare  che «da trent’anni c’è una condanna della Ue per la situazione delle carceri italiane, ma il problema non è solo il sovraffollamento, ma l’approccio generale del problema». Il piano di edilizia carceraria che porterà nuovi 10mila posti letto in carcere entro il 2016 «non è assolutamente sufficiente» di fronte ai circa ventimila detenuti in “esubero”.

La soluzione, «sbrigativa e pasticciata», non piace a Fratelli d’Italia pronto a dare battaglia contro la logica del colpo di spugna per rendere più vivibili le carceri. Nell’aula di Montecitorio Ignazio La Russa ha confermato la posizione del partito e annunciato un referendum abrogativo della legge sulle misure alternative al carcere. «Siamo contrari a questa legge e non deporremo le armi. Aspettatevi una raccolta di firme per un referendum abrogativo promosso da Fdi con chi ci starà». Fratelli d’Italia è contrario a qualsiasi ricetta che curi i sintomi e non la causa. Le condizioni di chi sta in carcere – ha proseguito l’ex ministro – devono essere umane e vanno migliorate con nuove carceri o  anche utilizzando strutture pubbliche dismesse o alberghi vuoti acquisibili facilmente per chi sconta un ultimo periodo di carcerazione. No, insomma, a qualunque forma di amnistia, indulto o provvedimenti vari che sicuramente peggiorano la sicurezza dei cittadini e renderebbero inutili gli sforzi e i sacrifici delle Forze dell’ordine. «È da tempo che lo chiediamo ma si preferisce sempre aspettare l’emergenza per poter aprire le porte delle carceri», ha aggiunto La Russa chiedendo al governo e alla larga maggioranza che lo sostiene di trovare metodi alternativi che non siano «una palese sconfitta della giustizia».

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