L’ex magistrato Libero Mancuso sconfitto nella rossa Camugnano

27 Mag 2013 20:07 - di Antonio Pannullo

Chi si ricorda di Libero Mancuso? Era un magistrato, che si era occupato di processi anche importanti, come quello della Uno Bianca di Bologna, nonché Pm al processo per la strage del 2 agosto. Ma più recentemente, più che per la sua attività di giudice, è ricordato tra chi si interessa di politica per le sue numerose esternazioni politiche contro le forze dell’ordine a Genova e ovviamente contro Silvio Berlusconi. Il ministro della Giustizio tentò a suo tempo di incriminarlo, ma Mancuso fu sempre assolto dalla sezione disciplinare del Csm. Ma a un certo punto smise la toga per dedicarsi a tempo pieno alla politica, forse la sua vera passione, sempre, naturalmente per la sinistra. Così, originario di Napoli, si candidò alle primarie per sindaco di Napoli. Fu anche assessore al comune di Bologna nella giunta Cofferati. Perché ne parliamo? Ma perché è stato sconfitto, non sonoramente, ma sconfitto da grande favorito, nelle elezioni comunali del minuscolo comune appenninico Camugnano in provincia di Bologna (rosso da sempre) dal candidato sindaco Alfredo Del Moro, imprenditore, che nel 2009 guidò una lista Pdl-Lega che fu sconfitta dalla sinistra appoggiata dal Pd. A gennaio il sindaco Verardi, di sinistra, si dimise per motivi di salute, anche se già da un po’ di tempo l’amministrazione era finita nell’occhio del ciclone per una storia di rimborsi al segretario comunale. A questo punto,come nella migliore tradizione, il centrodestra si spaccò, così si presentò in due liste siverse e Mancuso fu libero di guidare una lista tutta rossa. Super favorito, dunque. Però il diavolo ci ha messo la coda e così, per 29 voti Mancuso perse la cappa.  Va detto che Camugnano ha poco più di duemila anime. Mancuso si è fermato a quota 482 voti, a soli 29 voti da Del Moro il quale, va detto, stavolta ha preferito presentarsi con una lista civica. Il vincitore ha ottenuto il 39,9 % dei consensi contro il 37.7 % della sinistra unita. Ermanno Lazzari, a capo di una terza lista civica, sempre di ispirazione di centrodestra, ha ottenuto 290 voti pari al 22,4 %. E dire che per l’ex magistrato si era mobilitato pesantemente il Pd dell’Emilia Romagna, e sappiamo cosa significhi: Alla chiusura della sua campagna elettorale infatti erano andati Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore alla Montagna della Regione Emilia-Romagna, Salvatore Caronna e Gianluca Benamati, rispettivamente eurodeputato e deputato nazionale del Pd. È forse l’eccezione alla regola dello storico slogan del Pci: “Uniti si vince”…

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