Un’altra stangata sulle famiglie con l’addizionale Irpef? Monti smentisce ma il “giallo” resta e il Pdl attacca

3 Apr 2013 9:48 - di Antonella Ambrosioni

Mentre ci si balocca con le alchimie istituzionali, mentre i dieci saggi tentano di “facilitare” le intese tra i partiti e mentre si affilano le armi per la conquista del Quirinale, la vita reale delle famiglie non conosce facilitazioni e, sorpresa, l’arrivo di una nuova stangata per i contribuenti turba i sogni veri degli italiani. Mentre il Parlamento spiana la strada al decreto legge che sblocca il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione alle imprese, si fa strada l’ipotesi molto concreta di un aumento dell’addizionale Irpef, anche se Palazzo Chigi smentisce, dopo che la notizia era trapelata. «Non c’è nulla di scritto nel decreto», spiega una nota del governo, prima del Cdm. «Nel caso, faremo le barricate», aggiunge Daniele Capezzone del Pdl. La stangata sarebbe di 40 miliardi in due anni, soldi da destinare alle imprese ma che potrebbero arrivare anche da un anticipo a quest’anno dell’aumento delle tasse regionali che era previsto invece  dal 2014. La sorpresa amara, quindi, potrebbe risiedere nella parte finale del decreto presentato dal governo Monti in regime di prorogatio, con la possibilità lasciata ai governatori che utilizzeranno l’anticipo di cassa per pagare le imprese creditrici o che gireranno a Comuni e Province le risorse per farlo. L’aliquota base è dell’1,23%, alla quale già dal 2012 le Regioni possono applicare uno 0,5% in più. Dal 2014 è previsto uno scatto all’1,1% che, se la bozza verrà confermata, potrà essere anticipato al 2013. Un rischio molto concreto. A pagare, come sempre, le famiglie, con previsti rincari di tutti i servizi e conseguente assottigliamento delle buste paga. Si attende l’esito del consiglio dei ministri, naturalmente, ma senza eccessive illusioni. A dare le prime stime su questo aumento Irpef è il Servizio politiche territoriali della Uil secondo cui se l’aumento fosse applicato da tutte le Regioni sarebbe di 138 euro medi a contribuente. Si usa il condizionale perché l’aumento Irpef è opzionale, quindi a scelta della singola regione ma viste come sono state messe le cosse, sarà quasi certamente una scelta forzata.

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