“Nicola”, “Matteo” e “Pierluigi”: la campagna elettorale della sinistra torna a essere sdolcinata

12 Feb 2013 18:22 - di Antonio Pannullo

Chiamatelo solo per nome, sarà il vostro candidato (del centrosinistra). Bersani diventa Pierluigi, Renzi diventa Matteo. Ci avete mai fatto caso che in campagna elettorale la sinistra diventa una sola grande famiglia felice? Sì, non ci sono più fratture, rivalità, invidie, né scismi dottrinari: diventano tutti facenti parte di una vera “koinè”, per dare l’impressione agli elettori che tutte fili – e filerà – in perfetta armonia. E così, negli anni bui del funesto centrosinistra degli anni Duemila, Romano Prodi non era più per i suoi né Prodi né il professore, ma più semplicemente “Romano”, il grande timoniere saggio con cui tutti avevano confidenza e che ascoltava tutti: «Questo attacco a Romano è inaccettabile», dicevano anche esponenti istituzionali, deputati o senatori, «Romano sta cambiando questo Paese», e via di questo passo, tutti uniti contro il Grande Satana. E a Napoli, durante la campagna elettorale per il sindaco, i radical chic della sinistra non stavano forse tutti con “Rosetta”‘ «Sì, io sto con Rosetta», o «Rosetta mi dà sicurezza, è una persona seria»… “Rosetta” null’altri è che Rosa Russo Iervolino, ex democristiana ora nel Pd, ex sindaco di Napoli criticata persino dal suo successore “Gigi” (un altro) De Magistris, che recentemente ha dtto che quando arrivò al comune non funzionava nulla… E così è per tutti, in questa sdolcinata campagna elettorale falsamente familiaristica delle sinistre: «Come si fa a criticare Nicola?», si chiede sbigottito un esponente del Pd riferendosi alle accuse su Zingaretti che piovono da tutte le parti ora che si candida per la Regione Lazio. E a proposito di Regione Lazio, ne abbiamo visti molti di compagni che davano del tu e dicevano «Piero qua, Piero là», salvo poi richiamarlo rigorosamente “Marrazzo” dopo il noto scandalo… Ma così vanno le cose, come quando nel 2008 tutta la sinistra italiana, rubando lo slogan a Obama, diceva «Walter? Yes we can», «Walter ce la fa» del loro compagno di sempre Veltroni l’americano; ma invece vinse un altro, vinse un certo… “Silvio”.

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