La Melandri al Maxxi “inciampa” sulla nomina di un suo fedelissimo

13 Feb 2013 13:57 - di Redazione

Giovanna Melandri, l’ex ministro dei Beni culturali che aveva in animo di svendere il Foro Italico, catapultata al Maxxi di Roma, aveva replicato così alle proteste del centrodestra: “Resto e non me ne vado, prendo un compenso irrisorio e simbolico, 90 euro l’anno”. Praticamente un’incombenza, aveva lasciato capire, che lei si era sobbarcata gratuitamente e guarda caso proprio quando sarebbe stata libera, perché non ricandidata, da impegni parlamentari. Ma tanta frugalità non è durata a lungo visto che oggi il sito online del Corriere dà notizia dell’assunzione con contratto biennale al Mxxi di un giovane avvocato, Francesco Spano, vicino agli ambienti del pd e collaboratore da anni della Melandri. Compenso: 72mila euro lordi l’anno (contratto biennale). Che ne sa di arte l’avvocato? Non si sa. In passato però sempre la Melandri, in qualità di ministro per i Giovani, lo aveva messo a capo di una “Consulta giovanile per il pluralismo religioso e culturale”. Un superesperto, dunque, che dalle religioni spazia all’arte contemporanea. E Giovanna Melandri non ha aspettato neanche che si chiudessero le urne per applicare una prassi consolidata dai politici: distribuire prebende e consulenze ai collaboratori più fidati. Una mossa che conferma il giudizio dato su La Stampa dal critico d’arte Rocco Moliterni quando la Melandri si era insediata la Maxxi: “La vera debolezza dei musei d’arte contemporanea italiani è proprio quella di essere in balia dei capricci dei politici”.

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