La paura di Bersani: essere raggiunto sull’ultima salita

9 Gen 2013 21:03 - di Francesco Signoretta

Un po’ con i banchieri, un po’ contro. Un po’ con i moderati, un po’ con la sinistra (nel cuore). È il Bersani formato campagna elettorale, che si destreggia nei labirinti della propaganda per non farsi acciuffare, si sente in vantaggio, come un ciclista in fuga, e l’unica paura è vedere dietro le spalle l’arrivo degli inseguitori. Anche perché alla lunga, se non sei uno scalatore, le gambe cominciano a cedere. Se la prende (in maniera leggera) con Monti, ma il suo bersaglio preferito è Berlusconi, è lui che sta recuperando e quindi è lui che bisogna “colpire”. Anche quando si parla dell’uso di denaro contante: «Sono perché si scenda gradualmente», ha detto. Ma «senza traumi» si è limitato ad aggiungere Bersani, Che, per evitare di sembrare amico dei banchieri (come accadde a Monti alcuni mesi fa sullo stesso tema) si è gettato in un assurdo paragone tra l’uso della social card, introdotta da Tremonti e i pagamenti a mezzo carta di credito. Evitando di sottolineare che la social card è gratuita ed è un aiuto per i meno fortunati, la carta di credito costituisce una forma di pagamento oneroso che la banca ti consente se apri un conto corrente e paghi un canone annuo. E lo stato confusionale continua quando si parla di Imu. Bersani e il suo partito erano ormai rimasti gli unici a difenderla, dopo che anche il (fu) tecnopremier ha aperto a modifiche. La risposta: «Ne parla ora quando fino a un mese fa non ha recepito nessuna proposta di modifica». E qualche ragione ce l’ha, perché Monti tutto sembra essere tranne che un benefattore folgorato sulla via di Damasco.  Un marziano, sembra definirlo Bersani, perché «è curioso affermare che non c’è più né la destra, né la sinistra, visto che dovunque in Europa esistono». Prese di distanza dai centristi? Solo apparentemente. Infatti mentre il leader del Pd esprimeva queste prese di posizione prendeva sempre più corpo l’ipotesi di un “papocchio” tra centrosinistra e montiani.  «Un papocchio», ha commentato Altero Matteoli, «di cui bisogna impedire la nascita». Chi può farlo? «Solo il Pdl e i suoi alleati , perché hanno nel loro Dna gli anticorpi per impedire  la nascita di un governo Bersani-Vendola-Monti». Che sono tutto e il contrario di tutto.

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