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Far west a Roma sui bus e alle fermate

Mezzi pubblici in ostaggio

Far west a Roma, ma non è un film: il terrore corre sul bus. Straniero con pistola (finta) e coltello tra i passeggeri e sangue al capolinea tra un marocchino e un clochard

Tra autobus-polveriera e fermate-trincea, il trasporto pubblico è fuori controllo e Roma, specie nei quadranti periferici, sempre più in preda a violenti e degrado: gli ultimi due episodi lo testimoniano pericolosamente

Cronaca - di Martino Della Costa - 26 Dicembre 2025 alle 13:43

Dalla Via Anagnina alla Circonvallazione Cornelia, ossia da un quadrante a quello opposto della città eterna, i mezzi pubblici e i terminal capitolini si rivelano sempre più epicentro di violenza urbana e scenari da far west metropolitano senza tetto né legge. Armi (vere o finte), accoltellamenti tra disperati e passeggeri in ostaggio: questo il drammatico set che la capitale ospita quasi quotidianamente, a discapito di chi scopre ogni giorno di più che muoversi in città è diventato un azzardo perenne.

Perché non sono più solo i ritardi o le vetture incendiate a spaventare i romani. Oggi la vera emergenza si chiama sicurezza. In meno di ventiquattr’ore, due episodi distinti hanno confermato che la rete del trasporto pubblico è diventata una terra di nessuno dove il degrado e la follia viaggiano ordinariamente a bordo, indisturbati.

Roma, il terrore corre sul bus: straniero con pistola (finta) e coltello tra i passeggeri

Il primo scenario da brividi si è consumato su un bus di linea Atac in transito su via Anagnina. Un uomo di 51 anni, cittadino della Repubblica Ceca residente a Roma, ha trasformato una normale corsa in un incubo. In preda ai fumi dell’alcol, l’uomo ha iniziato a seminare il panico tra i passeggeri mostrando un coltello a serramanico e una pistola.

L’intervento dei Carabinieri di Castel Gandolfo ha evitato il peggio: i militari hanno bloccato il mezzo e, nonostante il 51enne abbia tentato di scagliarsi contro di loro simulando persino l’estrazione dell’arma dalla giacca, sono riusciti a immobilizzarlo. La pistola è risultata essere una replica fedele di una Glock, ma priva del tappo rosso di sicurezza: un dettaglio che, in quegli istanti di terrore, nessuno dei presenti avrebbe potuto distinguere. L’uomo è stato arrestato per resistenza e porto di oggetti atti a offendere.

Sangue al capolinea: marocchino 23enne accoltellato da un clochard a Cornelia

Ma spostandoci dall’altra parte della città, la situazione non migliora. Al capolinea dei bus di Circonvallazione Cornelia, la “polveriera” del disagio sociale è esplosa intorno alle 19:00. Un giovane marocchino di 23 anni, senza fissa dimora, è stato trovato dai soccorritori ferito da un’arma da taglio al polso e all’addome. Anche in questo caso, l’alcol e la marginalità hanno fatto da detonatore: il ragazzo sarebbe stato accoltellato da un altro clochard al culmine di una lite per futili motivi. Sebbene non sia in pericolo di vita, l’episodio evidenzia come i terminal romani siano diventati zone franche dove la violenza è l’unico linguaggio conosciuto.

L’aggressione all’arma bianca al culmine di una lite per futili motivi

Certo, sul posto i carabinieri della Stazione Madonna del Riposo e i sanitari del 118 hanno provveduto subito a trasportare il clochard al pronto soccorso dell’ospedale Gemelli, dove i medici rassicurano che la vittima dell’aggressione all’arma bianca non è in pericolo di vita. eppure, mentre le indagini sono in corso –anche con l’aiuto dei filmati delle telecamere di videosorveglianza del capolinea – non possiamo fare a meno di osservare che, questi due fatti, seppur separati geograficamente, raccontano la stessa storia: quella di una città che non riesce più a garantire la pubblica incolumità sui propri servizi essenziali.

Bus e fermate a Roma: un teatro dell’assurdo che gronda sangue

E allora: se da un lato abbiamo il “folle” che terrorizza i pendolari. Dall’altro abbiamo i terminal trasformati in dormitori e arene per regolamenti di conti. E nel tragico mezzo, il personale Atac e i passeggeri che si ritrovano quotidianamente in trincea. La domanda che sorge spontanea allora è soprattutto una: quante Glock senza tappo rosso, o quanti coltelli devono ancora circolare e terrorizzare prima che i capolinea tornino a essere luoghi di transito e non di scontro? Roma merita di più di un trasporto pubblico che assomiglia a un set cinematografico di serie B. Con la differenza che qui, il sangue e la paura, sono terribilmente veri…

 

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di Martino Della Costa - 26 Dicembre 2025