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Trump e Putin, tensione alle stelle

Tensione alle stelle e strisce

Test nucleari e moniti incrociati, Putin risponde a Trump e fa saltare (ancora) il vertice di pace sull’Ucraina

L'annuncio del presidente Usa di riprendere i test sulle armi atomiche allerta Mosca. Le tensioni degli ultimi giorni fanno slittare il bilaterale per mettere fine alla guerra a Kiev

Esteri - di Lorenza Mariani - 6 Novembre 2025 alle 08:49

Trump non arretra e Putin replica annunciando una risposta “adeguata”. Il presidente americano, al centro di diversi fronti “caldi” e aperti – da quello interno a quello internazionale – si mostra intenzionato a dimostrare di mantenere saldo il timone della sua leadership. E da Zahran Mamdani a Vladimir Putin, ce n’è per tutti. Ore di intensi colloqui a distanza – e messaggi lanciati con la nettezza che contraddistingue la sua comunicazione – il presidente americano comincia dal nuovo sindaco di New York… Un atteggiamento “muscolare” su più livelli che rafforza l’immagine di un presidente che, nonostante la crescente pressione geopolitica e politica, non intende cedere lo scettro del controllo nel dettare le regole, sia sulla scena mondiale. Che in casa propria.

Trump a tutto campo: «Mamdani rispetti Washington, se vuole parlarmi mi chiami»

E comincia proprio dal cortile di casa e dai microfoni di Fox News attraverso i quali The Donald manda un chiaro messaggio di autorevolezza al neo-primo cittadino eletto nella Grande Mela: «Mamdani deve rispettare Washington e lavorare con il sistema. Non contro di esso. Altrimenti rischia di perdere molto. E se vuole avere un colloquio con il presidente degli Stati Uniti mi contatti lui: io sono qui, vedremo cosa accadrà».

La doppia sfida di Donald, dal sindaco di New York a Putin

Intanto, sul piano internazionale il tycoon è impegnato con una drammatica escalation della tensione nucleare in atto con la Russia. Nelle scorse ore, la già tesa relazione tra Stati Uniti e Russia ha subito un brusco e preoccupante inasprimento. Al centro della crisi c’è la riattivazione della minaccia nucleare, con il presidente americano Donald Trump che ha annunciato l’intenzione di riprendere i test sulle armi atomiche dopo decenni di sospensione, citando presunte attività analoghe da parte di altri Paesi, tra cui Russia e Cina.

Trump-Putin: test nucleari e moniti incrociati

La decisione di Trump di riprendere i test sulle armi atomiche – dopo decenni di sospensione – ha innescato una reazione immediata di Vladimir Putin. Il quale, in replica ha immediatamente minacciato una «risposta adeguata» a qualsiasi mossa di Washington. Una spirale di avvertimenti incrociati, quella che ha ipercineticamente avvolto i due leader, che ha avuto un impatto diretto anche sulla diplomazia. Con l’ipotizzato vertice di pace tra Trump e Putin, che avrebbe dovuto aprire la strada alla fine della guerra in Ucraina, ufficialmente allontanato dal Cremlino, che nega l’esistenza delle condizioni per un incontro di così alto livello, in un clima di così elevata tensione e incertezza strategica.

E il vertice di pace per l’Ucraina si allontana

Dunque, tra test nucleari, minacce incrociate e una tensione che sale tra Stati Uniti e Russia, il vertice di pace tra Donald Trump e Vladimir Putin, propedeutico alla fine della guerra in Ucraina, non è mai stato così lontano, come confermato da Mosca, dopo che il presidente Usa aveva annunciato, nei giorni scorsi, di aver dato istruzioni per riprendere i test sulle armi nucleari, sostenendo che alcuni altri Paesi stavano facendo altrettanto.

Immediata la risposta russa, con Putin che, in una riunione del Consiglio di sicurezza, ha ribadito chiaramente che «se gli Stati Uniti o altri Paesi, che fanno parte del Trattato di non proliferazione nucleare, avessero condotto i test, la Russia avrebbe dovuto adottare misure adeguate in risposta».

Le parole di Trump

«La Russia e la Cina testano armi nucleari senza dirlo. Anche gli Usa faranno test». Così Donald Trump aveva annunciato la svolta degli Stati Uniti, che torneranno ad effettuare test nucleari dopo uno stop di circa 30 anni. Il numero 1 della Casa Bianca si è espresso a riguardo nella lunga intervista trasmessa da 60 Minutes, storico programma della Cbs. «Abbiamo più armi nucleari di qualsiasi altro Paese. La Russia è seconda. La Cina è terza, molto distante, ma sarà al livello della Russia tra cinque anni», ha sottolineato l’inquilino della Casa Bianca accendendo i riflettori sul tema della denuclearizzazione. «È un fronte molto importante. Abbiamo abbastanza armi nucleari per far saltare in aria il mondo 150 volte».

Perché Washington deve riprendere i test? «Beh, perché bisogna vedere come funzionano». E ancora. «La Russia ha annunciato che li avrebbe eseguiti. Se ci fate caso, la Corea del Nord esegue test costantemente. Anche altri Paesi li stanno facendo. Siamo l’unico Paese che non li testa. Abbiamo un’enorme potenza nucleare che ci è stata data in gran parte, perché quando ero presidente durante il mio primo mandato – e detestavo farlo, ma era necessario – ho ricostruito l’esercito».

La replica a distanza di Peskov

Mosca replica, intanto sostenendo di non aver ricevuto alcun chiarimento da Washington in merito al significato preciso delle dichiarazioni del presidente americano sulla ripresa dei test nucleari nel suo Paese. La Russia non ha chiarezza su cosa esattamente gli Stati Uniti intendano testare. E a confermarlo – e a rispondere a distanza – è intervenuto il portavoce presidenziale russo Dmitrij Peskov durante un briefing. Quando, riferendosi all’annuncio di Trump di aver dato ordine al Pentagono di riprendere immediatamente i test sulle armi nucleari, sottolinea che il tycoon non ha specificato a quali test si riferisse. Né se questi includessero l’utilizzo di testate nucleari.

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di Lorenza Mariani - 6 Novembre 2025